Pescara, la cantante Ciriaco (The Voice of Italy): «Picchiata e rapinata, nessuno mi ha aiutata»

Pescara, la cantante Ciriaco (The Voice of Italy): «Picchiata e rapinata, nessuno mi ha aiutata»
Pescara, la cantante Ciriaco (The Voice of Italy): «Picchiata e rapinata, nessuno mi ha aiutata»
di Patrizia Pennella
Giovedì 1 Febbraio 2024, 07:16 - Ultimo agg. 18:00
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«Volevo solo fare la spesa». No, non voleva essere speciale Laura Ciriaco, la cantante pescarese che ha partecipato a The Voice of Italy. Non voleva esserlo per aver resistito alla forza dei pugni prima e all’indifferenza poi. Ma ha anche deciso che la sua esperienza poteva diventare un patrimonio comune. È la storia di chi si trova a subire una rapina, di domenica mattina, nel parcheggio affollato di un supermercato della provincia di Milano, che resta a terra con il volto pesto e non trovi un’anima che si giri a soccorrerla. È il racconto di una donna abituata a farsi coraggio da sé.

Ma non è sempre questa la soluzione. «Questa è la storia di Laura, 39 anni, alta 173 cm, in perfetta salute - scrive -.

Domenica mattina, alle 11 va a fare la spesa al Galassia di Melzo, c’è moltissima nebbia, il parcheggio del supermercato è strapieno quindi è costretta a parcheggiare sul “retro”, diciamo nella parte un po’ più distante dall’ingresso ma comunque molto vicino al cancello di entrata/uscita quindi è comunque un posto trafficato tra chi arriva e chi va. La nebbia è molto, molto fitta allora parcheggia proprio vicino ai carrelli cosi non dovrà fare chilometri a piedi per rimetterlo a posto poi».

Il racconto della violenza è rapido, tanto quanto l’azione subita. Laura «scende dall’auto fa il giro, apre l’altra portiera per prendere buste della spesa e la borsa si gira per prendere il carrello… un uomo, sbucato letteralmente dal nulla, alto, sembra giovane col volto quasi tutto coperto, occhi scuri, forse 20 secondi in tutto. Prova a strapparle di mano la borsa, d’istinto Laura oppone resistenza, in quel momento non lo sai mica che dovresti fare, è l’istinto che “risponde”, il primo colpo arriva dritto in volto spaccandole gli occhiali, poi calci e pugni e spintoni. Infine ha la meglio lui. Laura molla la borsa e cade a terra. Grida aiuto, a terra, si tira su e continua a chiedere aiuto. Passano una, due, tre, quattro macchine.. non si ferma nessuno».

L’occhio elettronico sul parcheggio è di fatto una finzione: c’è una sola telecamera e non funzionante. «Chi rapina, per pochi spiccioli - scrive ancora la cantante - probabilmente è un disperato, non lo so. Ma voi, quelli della macchina 1, macchina 2 e cosi via, che mi avete vista, a terra, a chiedere aiuto, mi avete guardata rallentando e avete tirato oltre, ecco, credo che il problema dell’essere umano risieda più lì, nel guardare il tuo prossimo in difficoltà e non muovere un dito, che non un disperato che per pochi euro è disposto a tutto». Laura Ciriaco ricorda di aver lasciato il telefono in macchina, si tira su, lo recupera, e da sola chiama i carabinieri. Poi arriva l’ambulanza che la trasporta in ospedale in codice rosso. Uno dei medici a per lei parole umane: «Laura, sei stata una roccia, vista la tua mano magari mi aspetto che arrivi anche lui a farsi medicare, brava! Per “fortuna” ha beccato te, con questa violenza, una signora di una certa età ci sarebbe rimasta secca. Ma possibile che nessuno ti abbia aiutata? Ma chi ha chiamato i soccorsi?». «Io dottore».

Un referto di trenta giorni e le parole ripetute come un talismano: «Sono stata fortunata. Sono stata brava - scrive Laura e continua -. Ho rischiato di rimanerci secca. Mia madre ci sarebbe rimasta secca. Tua madre pure. E tu non ti sei fermato. Ci devi riuscire tu a fare i conti con la tua coscienza e a dirti “ho fatto bene a non fermarmi”. Io non volevo essere niente. Volevo solo fare la spesa».

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