Era partito tutto da una spinta inavvertita di fronte alle casse automatiche del Mc Donald’s di piazzale Don Luigi Sturzo, all’Eur: «Ehi sta attento, non lo vedi che mi sei venuto addosso?», disse un ragazzo a quella coppia di coetanei che accidentalmente gli era andata addosso e che per tutta risposta replicò: «Scusami, non l’ho fatto di proposito». Ma questo non è bastato a placare gli animi perché il ragazzo “colpito” iniziò a provocare: «Devi fare attenzione, cosa ti guardi?». La coppia di giovani tentò pure una battuta per sdrammatizzare e abbassare i toni ma questo non bastò. Alla fine da una spinta si arrivò alla rissa con un minore, all’epoca dei fatti, che ha poi perso la vista da un occhio perché colpito da una bottiglia di vetro. Da gennaio la polizia stava cercando quei due aggressori e alla fine, dopo mesi, il Distretto Esposizione ha chiuso il cerchio.
LA DINAMICA
È l’alba di domenica 15 gennaio e di fronte alle casse automatiche di quel fast-food, aperto 24 ore su 24, ci sono due ragazzi che armeggiano con lo schermo elettronico per acquistare due panini al termine di una serata trascorsa in giro per locali.
LE INDAGINI
La vittima quella mattina verrà portata poi dall’amico all’ospedale Sant’Eugenio e trasferita successivamente all’oftalmico ma per il suo occhio destro non ci sarà nulla da fare: perderà la vista. Gli aggressori si dileguano e quando la polizia arriva sul posto troverà solo i cocci di vetro e le tracce di sangue. Le indagini partono da qui e dall’acquisizione di alcuni filmati dell’impianto di vigilanza del Mc Donald’s. Un’attività questa che proprio durante il fine settimana resta aperta 24 su 24 ma che, a seguito di numerose altre risse tra ragazzi, ha dovuto poi far ricorso alla vigilanza fisica. Ci vorranno però mesi per riuscire a dare un nome pure a quei volti che gli occhi elettronici delle videocamere cattureranno. Del resto la vittima e il suo amico non conoscevano gli altri tre ragazzi e pure le loro descrizioni, in base alle quali, verranno prodotti degli identikit non saranno sufficienti. L’aggressore e i suoi amici non hanno precedenti quindi non sono conosciuti alle forze dell’ordine ma alla fine vengono trovati. La polizia, sotto il coordinamento della Procura ordinaria e di quella minorile, ricostruisce la dinamica e i protagonisti. Le due procure dunque, sulla base degli elementi acquisiti, hanno chiesto e ottenuto dai gip competenti le misure cautelari: per il minore all’epoca dei fatti che aggredì il coetaneo - Antonio De Vitis - è stato deciso il collocamento in comunità mentre per il suo amico - Nabil Jihad, classe 2005 - che prese parte al pestaggio ma che era maggiorenne sono stati disposti i domiciliari. Resta invece indagato un terzo ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti, individuato nell’ambito della stessa indagine.