Sainz derubato, arrestati i tre giovani che gli avevano sottratto un orologio da 500mila euro. Sala: «A Milano tutto è enfatizzato»

I tre, intorno alle 20.30 di ieri sera, hanno avvicinato il pilota: uno di loro ha strappato dal polso del ferrarista un orologio

Arrestati i tre giovani che hanno derubato Carlos Sainz: il pilota aveva con sè un ororlogio da 500mila euro
Arrestati i tre giovani che hanno derubato Carlos Sainz: il pilota aveva con sè un ororlogio da 500mila euro
Lunedì 4 Settembre 2023, 10:57 - Ultimo agg. 5 Settembre, 09:09
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Si apre un nuovo capitolo della rapina di cui è stato vittima il pilota Formula 1 Carlos Sainz Jr. Tre cittadini marocchini di 18, 19 e 20 anni sono stati arrestati dalla polizia per il reato commesso ieri sera a Milano. I tre, intorno alle 20.30 del 3 settembre, hanno avvicinato il pilota, che era in compagnia del manager, davanti all'hotel Armani in via Manzoni, Milano; uno di loro ha strappato dal polso del ferrarista un orologio, dal valore di 500mila euro, Richard Mille modello Alexander Zverev per poi scappare verso via Monte Napoleone. Polemiche da parte del sindaco Giuseppe Sala del capoluogo milanese: «Ogni cosa che succede a Milano è enfatizzata all'ennesima potenza, ciò nonostante c'è da lavorare».

Sainz rapinato dell'orologio da 500mila euro: il pilota della Ferrari insegue e blocca i ladri (aiutato dai passanti)

Cosa è successo

Il pilota, a bordo dell'auto del manager, ha rincorso i tre in fuga, poi ha abbandonato l'auto e, con l'aiuto di due passanti, è riuscito a bloccarne uno in via Pietro Verri. Il secondo dei rapinatori è stato fermato in via della Spiga dal manager del ferrarista, mentre il terzo è stato bloccato poco distante da un altro componente dello staff con la collaborazione dei passanti. Sul posto sono quindi arrivati gli agenti delle volanti dell'ufficio prevenzione generale che hanno fermato i tre rapinatori accompagnandoli in questura per la stesura degli atti. 

 

 


Le parole di Giuseppe Sala

«Qualunque cosa succeda a Milano è enfatizzata all'ennesima potenza; ciononostante c'è da lavorare».

Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, a margine del forum Italo-Saudita sugli investimenti, risponde a chi gli chiede un commento sul livello di sicurezza della città, all'indomani della rapina al pilota di Formula 1, Carlos Sainz. «Ormai -osserva Sala- non credo che sia solo un tema di percezione della realtà, la sicurezza è un problema, bisogna lavorare e continueremo a lavorare».

Quindi aggiunge: «Qualche idea per rafforzare il sistema io ce l'ho e sono all'opera con i miei. Ovviamente però ci deve essere un rapporto collaborativo con questura e prefettura». Quanto al fatto che in molti lamentano che la città appare meno sicura rispetto al passato, il sindaco di Milano risponde: «È il mondo che è meno sicuro rispetto al passato, basta vedere cosa succede in tutte le città del mondo, ma se non si capiscono le cause per le quali tutto ciò avviene, si commette un errore. Io non credo alla sola repressione, credo certamente che bisogna controllare e reprimere. Non è sufficiente però».

Per questo al governo chiederà un aiuto in più: «Io lo chiedo da sempre -assicura-. Poi, diciamoci la verità, le nostre forze dell'ordine, in questi ultimi anni, hanno visto una riduzione degli organici. Ora mi sembra ci sia un tentativo di invertire la tendenza, ma resta il fatto che tra quelli che vanno in pensione e quelli che escono, servono più organici, così come anche in altri settori, dalla scuola alla sanità». In ogni caso, «il controllo, con tutta la tecnologia disponibile, va fatto con uomini e donne in campo in divisa. Io -conclude- lo chiedo da sempre; speriamo di ottenerlo».

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