Si apre un nuovo capitolo della rapina di cui è stato vittima il pilota Formula 1 Carlos Sainz Jr. Tre cittadini marocchini di 18, 19 e 20 anni sono stati arrestati dalla polizia per il reato commesso ieri sera a Milano. I tre, intorno alle 20.30 del 3 settembre, hanno avvicinato il pilota, che era in compagnia del manager, davanti all'hotel Armani in via Manzoni, Milano; uno di loro ha strappato dal polso del ferrarista un orologio, dal valore di 500mila euro, Richard Mille modello Alexander Zverev per poi scappare verso via Monte Napoleone. Polemiche da parte del sindaco Giuseppe Sala del capoluogo milanese: «Ogni cosa che succede a Milano è enfatizzata all'ennesima potenza, ciò nonostante c'è da lavorare».
Cosa è successo
Il pilota, a bordo dell'auto del manager, ha rincorso i tre in fuga, poi ha abbandonato l'auto e, con l'aiuto di due passanti, è riuscito a bloccarne uno in via Pietro Verri. Il secondo dei rapinatori è stato fermato in via della Spiga dal manager del ferrarista, mentre il terzo è stato bloccato poco distante da un altro componente dello staff con la collaborazione dei passanti. Sul posto sono quindi arrivati gli agenti delle volanti dell'ufficio prevenzione generale che hanno fermato i tre rapinatori accompagnandoli in questura per la stesura degli atti.
Le parole di Giuseppe Sala
«Qualunque cosa succeda a Milano è enfatizzata all'ennesima potenza; ciononostante c'è da lavorare».
🇮🇹 Come tanti di voi già sapete, ieri a Milano abbiamo avuto uno spiacevole incidente. Quello più importante è che stiamo tutti bene e che questo sarà ricordato solo come una spiacevole storiella.
Grazie a tutte le persone che ci hanno aiutato ieri, alla Polizia di Milano per…— Carlos Sainz (@Carlossainz55) September 4, 2023
Quindi aggiunge: «Qualche idea per rafforzare il sistema io ce l'ho e sono all'opera con i miei. Ovviamente però ci deve essere un rapporto collaborativo con questura e prefettura». Quanto al fatto che in molti lamentano che la città appare meno sicura rispetto al passato, il sindaco di Milano risponde: «È il mondo che è meno sicuro rispetto al passato, basta vedere cosa succede in tutte le città del mondo, ma se non si capiscono le cause per le quali tutto ciò avviene, si commette un errore. Io non credo alla sola repressione, credo certamente che bisogna controllare e reprimere. Non è sufficiente però».
Per questo al governo chiederà un aiuto in più: «Io lo chiedo da sempre -assicura-. Poi, diciamoci la verità, le nostre forze dell'ordine, in questi ultimi anni, hanno visto una riduzione degli organici. Ora mi sembra ci sia un tentativo di invertire la tendenza, ma resta il fatto che tra quelli che vanno in pensione e quelli che escono, servono più organici, così come anche in altri settori, dalla scuola alla sanità». In ogni caso, «il controllo, con tutta la tecnologia disponibile, va fatto con uomini e donne in campo in divisa. Io -conclude- lo chiedo da sempre; speriamo di ottenerlo».