Alberto Stasi, dopo la condanna a 16 anni, ribadisce la sua innocenza in merito all'omicidio della fidanzata Chiara Poggi a Garlasco e lancia un appello.
«Vorrei appellarmi a chi eventualmente sa qualcosa. Chiedo a chiunque sappia qualcosa di mettersi una mano sulla coscienza e di uscire allo scoperto», spiega Stasi in una intervista al Quotidiano nazionale.
L'uomo si rivolge poi ai genitori di Chiara, nella speranza di «incontrarli un giorno senza 'impormi' sul loro dolore» e racconta le sue visite alla tomba della ragazza. «La mia vita non è facile - afferma Stasi -. Affronto tutto giorno per giorno, perché sarebbe troppo opprimente per me anche solo pensare a ciò che potrei dover ingiustamente affrontare. Ora aspetto le motivazioni della sentenza. È un momento in cui è difficile trovare la concentrazione necessaria per fare qualsiasi cosa. In pratica, sopravvivo in attesa di capire cosa potrà succedere». «Vorrei vedere i genitori di Chiara - fa quindi sapere -, ma non lo faccio perché ho paura pensino sia una strategia legale».
Su Chiara Poggi, l'ex fidanzato spiega: «Mi piace ricordarla nei nostri momenti felici.