Tendopoli a Porta Pia, annunciato sit in
dei manifestanti a piazzale Clodio

Tendopoli a Porta Pia, annunciato sit in dei manifestanti a piazzale Clodio
Domenica 20 Ottobre 2013, 12:24 - Ultimo agg. 17:26
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Gli accampati a Porta Pia annunciano per domani un sit-in davanti a piazzale Clodio.

La nuova protesta. Saranno processati domani per direttissima 6 dei 15 manifestanti fermati ieri durante gli scontri al corteo degli antagonisti a Roma, secondo quanto si apprende. Ai 6 - tre fermati dalla polizia e 3 dai carabinieri - si aggiungono gli altri 9 fermati e che sono stati poi rilasciati. «Domani faremo un presidio a piazzale Clodio davanti al tribunale, solidale per le sei persone che verranno processate per direttissima», annuncia da Porta Pia Paolo Di Vetta, uno dei portavoce dell'assemblea in corso.



Intanto il ministro Lupi annuncia che incontrerà i sindacati martedì. «Ci è arrivata comunicazione questa mattina che il ministro ha deciso di mettere in piedi un incontro con questi movimenti. Per martedì alle 18, infatti, Lupi convocherà i sindaci di altre città per un confronto sule condizioni che noi abbiamo dettato, che per noi rimangono valide. Su queste condizioni non faremo un passo indietro». Lo ha annunciato Paolo Di Vetta, uno degli organizzatori della manifestazione di ieri, nel corso dell'Assemblea della 'acampada' a Porta Pia.



Sit-in fino a martedì. «Manterremo un presidio di tende fino all'incontro con il ministro Lupi martedì, quando ci sarà una nuova manifestazione per far sentire forte la nostra voce». Lo annuncia Luca Fagiano, esponente dei Movimenti per il diritto all'abitare, dall'assemblea degli antagonisti a Porta Pia, a Roma. «Per quanto riguarda i manifestanti venuti da fuori, oggi alcuni pullman ripartiranno - continua -, ma proseguiranno le mobilitazioni nelle loro città. Da qui oggi è nato un movimento di movimenti».



I residenti. «Hanno le loro ragioni, ma qui già non si vive in tempi normali, con il traffico che c'è a Roma.
Io non so quanto tempo intendano rimanere...». Lo afferma Giacomo, un anziano che abita in una stradina vicino Porta Pia, dove ancora c'è la 'Acampada' dei manifestanti del corteo di ieri. Un altro signore, Salvatore, passando per il piazzale racconta: «Io abito in un altro quartiere ma ho dovuto fare un tratto a piedi per via dei blocchi stradali. Pensavo che dopo gli accadimenti di ieri si fosse ristabilito il traffico, ma finora non è così. Speriamo che non duri a lungo: posso capire le ragioni dei manifestanti ma i diritti di alcuni non possono ledere quelli degli altri». Un'altra residente della zona, Elga, interpellata, risponde: «Sicuramente i disagi sono tanti per i residenti. Forse non è il luogo più indicato per questo tipo di manifestazioni, visto che non ci sono bagno pubblici, la strada è bloccata e non c'è uno spazio dedicato». Di tutt'atro parere Chiara, una signora che abita anche lei nella zona insieme a suo marito Paolo: «Sarebbe assurdo che noi, che abbiamo il privilegio di abitare a Porta Pia, ci lamentassimo di chi una casa, invece, proprio non ce l'ha». In via Bergamo, una strada non distante dalla piazza, Leonardo, proprietario dell'Altro Caffè, dice: «Nessun problema. Ieri sono stato chiuso più per scrupolo che per reale necessità. Oggi - ribadisce - nessun problema, anzi maggiori incassi». Ezio, il gestore della tavola calda proprio accanto, dice: «Indubbiamente la chiusura di ieri è costata, era sabato sera... Oggi sono venuti anche in tanti a mangiare».




La nuova minaccia. «Occupy Porta Pia è solo l'inizio. L'assedio e la lotta continuano nei territori. È l'ora della vendetta». Dice questo un messaggio diffuso sui social network dall'indirizzo di Askatasuna, il più grande centro sociale torinese, di area autonoma. Attivisti di 'Askà ieri hanno preso parte al corteo di Roma.
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