Sulla sedia a rotelle dopo un tuffo
la nuova vita di Massimiliano

Nunzi con la moglie
Nunzi con la moglie
di Carla Passacantando
Martedì 16 Agosto 2016, 09:53 - Ultimo agg. 11:56
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TOLENTINO - Una nuova vita per il quarantatreenne Massimiliano Nunzi, a sei anni dal terribile incidente in cui rimase coinvolto. Il tolentinate, dopo essersi tuffato dagli scogli della spiaggia di Peschici, in Puglia, dove era in vacanza con la famiglia, batté violentemente la testa riportando gravissime lesioni alla colonna vertebrale che gli compromisero l’uso delle gambe. Era il 27 agosto del 2010. Per Massimiliano, costretto a vivere su una carrozzina, da quel drammatico giorno è stato un susseguirsi di interventi chirurgici, terapie intensive e riabilitazioni. Ma non si è dato mai per vinto. Ha lottato tenacemente con l’aiuto della famiglia, in particolare della moglie Martina Misici Falsi, ottenendo risultati importanti.
Da un anno il tolentinate è tornato al lavoro. Presta la sua attività nell’agenzia funebre Corvatta, per la quale lavorava anche prima dell’incidente. «La mattina, dal lunedì al venerdì, sono in ufficio - racconta -. Ho partecipato ad un apposito corso per usare dei programmi con il computer: mi occupo di grafica e rispondo al telefono. E devo dire grazie a Gianluca Corvatta per avermi dato questa opportunità. Alcuni amici hanno fatto molto per me, mentre altri, dopo quel maledetto tuffo, si sono allontanati. Di attestati di affetto, comunque, ne ho avuti moltissimi». Nunzi tre volte a settimana, nel pomeriggio, effettua le terapie. E a breve poi rientrerà in sala operatoria perché vuole tornare ad avere una migliore funzionalità delle mani. «Avrei dovuto aver già fatto questo intervento - spiega - ma l’ho rinviato per via di alcuni dolori alla schiena. Con questa operazione potrò riacquistare una maggiore autonomia, potrò finalmente entrare ed uscire dall’auto da solo, senza che qualcuno mi aiuti. Da tutta questa brutta esperienza ho imparato una cosa. La vita bisogna viverla bene, ma con la testa. Occorre stare attenti e godere di quello che si ha».
Subito dopo l’incidente il popolo di Tolentino si era mobilitato in massa per aiutare il tolentinate e la famiglia per affrontare le onerose spese di riabilitazione. Erano state organizzate diverse iniziative benefiche: cene, spettacoli, mercatini e partite di calcio.
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