«Credo che abbia messo qualcosa nel caffè prima di mia madre, che è caduta in un sonno profondo, e poi nel mio». Si allarga la rete delle donne che hanno sporto denuncia contro il netturbino Ubaldo Manuali, 59 anni, sottoposto ai domiciliari perché accusato di aver narcotizzato e violentato diverse donne. Ad oggi, dopo anche la diffusione delle sue generalità in seguito alla convalida dell’arresto, si allarga la rete delle presunte violenze e ieri al commissariato Flaminio è stata raccolta una quinta denuncia. Al momento ce ne sono tre più una quarta di una donna del 1965 stralciata dall’inchiesta viterbese e attualmente in fase di analisi. Solo per la prima, ovvero per quella formalizzata da Stefania Loizzi, con il referto dell’ospedale si è accertata la presenza di benzodiazepine nel sangue della donna. Per le altre tre ci sono i racconti ma nessun referto che possa dimostrare le violenze subite. Ad ogni modo, le denunce aumentano e in ballo ce ne sarebbe anche una sesta da formalizzare.
IL NUOVO CASO
Per la quinta si tratta di una donna, oggi trentenne, che ha sporto denuncia per una violenza subita, a suo dire, nel 2019.
IL RACCONTO
Vittoria, che vive in un piccolo Comune del viterbese con la madre, l’avrebbe lasciato entrare. Era un pomeriggio e l’orologio segnava orientativamente le 17. In casa - seguendo il racconto della quinta presunta vittima - ci sarebbe stata anche la madre che avrebbe preso anche lei il caffè «cadendo poi in un sonno molto profondo e sospetto», ha ripercorso la donna. Alla polizia ha raccontato anche di essersi insospettita perché vedeva l’uomo armeggiare e muoversi intorno a quelle tazzine con fare sospetto ma li per lì non avrebbe dato importanza a quei gesti. Di quel pomeriggio, ha messo a verbale, ricorda poco è nulla. Ha dichiarato che fra i due, con la madre addormentata in un’altra stanza, sarebbe scattato un approccio fisico e che la stessa si sarebbe risvegliata intorno alle tre del mattino nel suo letto senza più che l’uomo fosse in casa. «Ho visto la sua foto in tv e sui giornali e ho deciso di sporgere denuncia», ha detto Vittoria agli agenti di polizia spiegando anche che finora era rimasta in silenzio per pudore e vergogna.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout