Le segnalazioni proseguono: i nidi di Vespa Orientalis si diffondono in numerosi quartieri della Capitale. Da Monteverde, dove un anno fa, venne scoperta la prima colonia, al Centro fino alla periferia. L’emergenza sembra non conoscere fine, i residenti sono sempre più terrorizzati. L’ultimo nido è stato ritrovato in un’abitazione a due passi dal colonnato di San Pietro dove risiede una coppia con una bimba di 15 mesi: «Siamo partiti per le vacanze agli inizi di luglio e abbiamo notato qualche vespa girare, ma non pensavamo che sarebbe potuto diventare un nido così grande con centinaia di esemplari», racconta Marta al Messaggero.
LA SEGNALAZIONE
Seppur con un netto ritardo causato dalle piogge, le Orientalis sono ritornate nella Capitale già dalla fine di giugno.
La preoccupazione per mamma Marta e papà Leo era davvero alta, soprattutto per la piccola Ginevra, la loro bimba di 15 mesi. Cinque i nidi rimossi una volta neutralizzati gli insetti. «Un nido davvero enorme: i favi lunghi come stringhe in uno spazio stretto, all’interno alcune celle dove si trovavano le Regine», specifica Lunerti. «E’ il periodo di maggiore intensità e queste vespe attaccano per difendere i nidi».
I CONSIGLI DELL’ESPERTO
Le vespe sono solite nidificare all’interno di una tapparella, negli avvolgibili oppure nelle intercapedini, ma come dobbiamo comportarci in caso di avvistamento di un nido? «Non avviciniamoci e nemmeno improvvisiamoci sterminatori di insetti perché potremmo rischiare di essere punti e, nel caso di soggetti allergici, con conseguenze pericolose per la salute». «Affidarsi sempre - ricorda l'etologo - alle persone competenti ed esperte e, soprattutto, non ricorrere ( come è accaduto in passato) a metodi “fai da te”: dagli spray ai materiali infiammabili che possono essere fortemente tossici per le persone oltre a scatenare incendi gravi».