José Roselló e sua moglie Victoria, prima di avere Julen, avevano già perso un figlio, stroncato da un male incurabile a soli tre anni, nel 2007. Il nuovo dramma, con il loro secondo figlio caduto nel pozzo vicino a Totalàn da ben undici giorni, è di quelli capaci di annientare, soprattutto psicologicamente, chiunque. Al loro fianco, però, José e Victoria possono contare sul sostegno di alcuni psicologi e soprattutto dei tanti compaesani, che cercano di infondere la massima forza. In momenti così drammatici, comunque, non crollare è un'impresa assai ardua, specialmente a causa di vere e proprie cattiverie che potrebbero essere tranquillamente risparmiate.
Bimbo nel pozzo, terminati i lavori nel tunnel: soccorritori pronti a raggiungere Julen
Come riporta il portale di informazione locale Diario Sur, nelle ultime ore sono diventati virali, su WhatsApp, alcuni messaggi che vengono attribuiti alla Guardia Civil e che parlano della dinamica della caduta di Julen nel pozzo. Una vera e propria bufala social, che però è stata creata giocando sulla vita di un bambino. La Guardia Civil ha già smentito tutto: «Davvero la gente pensa che diffondiamo informazioni così delicate tramite WhatsApp?». Tra l'altro, l'inchiesta sull'incidente è partita solo da pochi giorni e per la conclusione delle indagini servirà molto tempo.
Come se non bastasse, non sono mancate neanche le polemiche per i costi dei soccorsi, che finora hanno superato i 600mila euro. Molti utenti, sui social, non hanno avvertito la necessità di creare nuovi casi in un momento così drammatico: «Abbiamo vissuto veri e propri scandali per politici che si sono appropriati di milioni di euro per loro e per i loro compari, perché puntualizzare quanto sta costando il salvataggio di un bimbo innocente?».
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