Corea del Nord, il New deal digitale è la maschera di una censura?

Il leader Kim Jong-un ha ordinato la digital revolution

Qual è il prezzo che i nordcoreani devono pagare per essere più connessi?
Qual è il prezzo che i nordcoreani devono pagare per essere più connessi?
di Mattia Ronsisvalle
Sabato 3 Dicembre 2022, 15:00
4 Minuti di Lettura

Gli ultimi dati reperibili confermano che la Corea del Nord ha avuto una crescita notevole nel campo della tecnologia, soprattutto nell'ultimo quinquennio: più computer e una rete Internet domestica.

Ma qual è il prezzo che i nordcoreani devono pagare per essere «più connessi» gli uni con gli altri?

Nonostante si conosca ben poco dell’industria economica del Paese a causa delle sue politiche isolazioniste, era inimmaginabile pensare fino a qualche anno fa che la Corea del Nord intraprendesse una transizione digitale: appena nel 2017 era molto difficile trovare un nordcoreano con un personal computer. 

Il leader Kim Jong-un ha poi deciso di cambiare le carte in tavola portando a una digital revolution nel Paese.
Attenzione però: la transizione digitale messa in atto non è sinonimo di un maggior scambio di informazioni tra i cittadini nordcoreani, anzi.

L’occhio orwelliano della Rete K

Secondo i dati del sito d’informazione Zerkhalo, ad oggi il 20% delle famiglie ha un personal computer.
Una bella crescita, no? C’è solo un piccolo dettaglio: in Corea del Nord tutti i computer devono essere registrati.

E non bisogna sorprendersi se i Servizi speciali effettuano regolarmente incursioni speciali nelle case dei proprietari.
In particolare, controllano che sui computer sia installato il sistema operativo statale Red Star
Come scrive il professore Andrei Lankov, specializzato in «studi coreani», la particolarità del file Stella Rossa è che può essere aperto solo in due casi: se è stato creato sullo stesso computer o se questo file ha l'autorizzazione ufficiale di censura dalle autorità. 
Pertanto, è impossibile scambiare informazioni con altre persone che utilizzano unità flash e altri dispositivi.

Inoltre, il sistema operativo nordcoreano acquisisce regolarmente schermate, che vengono quindi archiviate nella memoria del computer.

L'utente non può eliminarli. Pertanto, durante qualsiasi controllo, si può scoprire cosa ha guardato o fatto una qualsiasi persona utilizzando un Pc.

Ma pochi (in primis i rappresentanti delle élite e dei servizi speciali) hanno accesso a Internet, o meglio, accesso alla rete per come noi occidentali la conosciamo e intendiamo.
Il resto dei residenti utilizza la rete intranet Kwangmyeong conosciuta anche come Rete K: si tratta di una rete basata sulle stesse tecnologie del World Wide Web ma non fisicamente connessa ad esso. 

La Rete K è tenuta costantemente sotto controllo e il permesso per accedere a Internet resta ancora altamente ristretto. Secondo il giornalista e disertore nordcoreano Joo Seong-ha nel 2014 la rete intranet Kwangmyong è stata usata per limitare l'accesso pubblico globale a Internet, specialmente negli hotel.
Sebbene sia disponibile in molti campus, il governo ha «monitorato severamente l'utilizzo di Internet».

Fino a pochi anni fa alcuni cittadini nordcoreani probabilmente non erano nemmeno a conoscenza dell'esistenza di Internet. Nel 2016, invece, la censura nordcoreana ha colpito duramente Facebook, Twitter e Youtube a causa della «sua preoccupazione per la diffusione di informazioni online».
L’anno seguente la Transtelecom, compagnia russa di telecomunicazioni, ha stabilito una connessione Internet diretta con la Corea del Nord. China Unicorm? Ad oggi non è più l’unico provider per l’accesso a Internet per la Corea del Nord.

Televisioni e smartphone

Come scrive la giornalista statunitense Barbara Demick, il Paese non produce i propri televisori.
Tutti gli apparecchi tv portati dall'estero vengono registrati dall'organizzazione di controllo, dopodiché vengono sintonizzati sui canali statali. Il sistema è impostato in modo che le persone non possano ricevere informazioni da altri Paesi. La situazione è simile a quella dei ricevitori radio.

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Capitolo telefonia mobile. Un nordcoreano su cinque dispone di uno smartphone: parliamo di circa 5 milioni di persone su 25 totali.
Eppure, i cellulari non possono effettuare chiamate all'estero, né inviare file (eccezion fatta per i casi sopra riportati per quanto riguarda i computer). Questo perché l'élite al potere comprende perfettamente che ricevendo informazioni libere, il mondo nordcoreano potrebbe crollare. E quindi non c'è bisogno di aspettarsi un allentamento su questo tema, almeno per il momento.

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