Militari italiani: in 1.700 in Scandinavia alle manovre Nato più vasta dai tempi della guerra fredda, schierati 90mila soldati sotto gli occhi di Putin

All'esercitazione Steadfast Defender 24 in corso fino a maggio si aggiunge la Nordic Response: impegnati esercito, marina e aeronautica italiani

Militari italiani: in 1.700 in Scandinavia alle manovre Nato più vasta dai tempi della guerra fredda, schierati 90mila soldati sotto gli occhi di Putin
Militari italiani: in 1.700 in Scandinavia alle manovre Nato più vasta dai tempi della guerra fredda, schierati 90mila soldati sotto gli occhi di Putin
Paolo Ricci Bittidi Paolo Ricci Bitti
Sabato 2 Marzo 2024, 13:29 - Ultimo agg. 4 Marzo, 08:36
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L'ultima volta che la Nato aveva schierato più soldati c'erano ancora l'Unione Sovietica e il Muro di Berlino, c'era insomma la Guerra Fredda. Trentasei anni fa toccò al presidente George Bush senior firmare il via libera alle grandi manovre che portarono 100mila soldati del Patto Atlantico a muoversi in lungo e in largo sulla mappa del Risiko europeo di fronte ai confini con il Patto di Varsavia guidato da Mikhail Gorbaciov. Era la versione 1988 dell' annuale esercitazione Reforger (Return of forces to Germany) che già nel nome riportava al precedente conflitto mondiale. All'epoca vennero allestite dall'Occidente manovre militari in formato ipertrofico perché la perestroika (ristrutturazione) di Gorbaciov faceva già scricchiolare i contrafforti dell'impero sovietico.

Ora, con la guerra in Ucraina scatenata da Mosca arrivata a un punto critico, è invece in corso l'esercitazione Steadfast Defender 2024 (Difesa costante) che fino a maggio vedrà in campo 90mila soldati dei 31 paesi (presto 32 con l'ingresso della Svezia) dell'alleanza atlantica che rispetto al 1988 si affaccia direttamente sui confini della Russia di Putin. La Nato, in altre parole, mostra i muscoli come non ha mai fatto da quando il contesto europeo si è modificato con il dissolvimento del Patto di Varsavia. Del resto non c'erano precedenti neppure come quello della guerra scatenata in Ucraina da Putin.

 

Si tratta di esercitazioni di cielo, terra e mare dela durata di oltre tre mesi che comprendono numerose "sotto manovre" perché bisogna mostrare sul campo quello che la Russia sa già grazie alla propria intelligence, ma che non deve sottovalutare ora che fa la voce grossa in Ucraina e che accusa la Nato di tirare troppo la corda con il rischio di innescare valutazioni sul deterrente nucleare che riporta al punto di parte del giro dell'Oca della Guerra Fredda. 

Mlilitari italiani oltre il Circolo polare artico

In questi giorni, i più crudi dell'inverno, sono 1.700 i militari italiani impegnati oltre il circolo polare artico in una queste sottoesercitazioni della Steadfast Defender. Come scrive il ministero della Difesa «Con l’arrivo dell’Amphibious Task Group della Marina Militare a largo della Norvegia che raggiunge il contingente dell’Esercito su base 2° reggimento alpini, già schierato da inizio febbraio, entra nel vivo la partecipazione italiana alla Nordic Response, parte del ciclo di 15 attività esercitative della Steadfast Defender 24. Circa 1.700 uomini e donne delle forze armate si addestreranno insieme ai colleghi dell’Alleanza dalle aree marittime del Nord Europa a quelle continentali della Norvegia, Lituania e Polonia dimostrando la capacità della Nato di esercitare la difesa e la deterrenza nella propria area di responsabilità per rinforzare la difesa dell’Europa.
 
L’Esercito fornirà due battle group rispettivamente della Brigata Taurinense e della Brigata Folgore, un’unità a livello complesso minore su base Brigata Garibaldi cui si aggiunge un’aliquota delle Forze Speciali del 4 reggimento alpini paracadutisti.

La Marina Militare impegnerà un comando marittimo, una porta elicotteri d'assalto, la nave Giuseppe Garibaldi, una nave d’assalto anfibio, circa 200 militari della Forza da sbarco anfibio, elicotteri e mezzi d’assalto di superficie imbarcati, mentre l’aeronautica militare contribuirà con velivoli C-130J.

L'esercitazione in Norvegia

Anche l'ambasciatore d'Italia a Oslo, Stefano Nicoletti, è sbarcato a Harstad,preceduto dal'incrociatore portaerei Garibaldi e la nave San Giorgio della marina militare. Scatta  fino al 13 marzo l'esercitazione militare multinazionale Nordic Response 2024 (parte della più ampia ' Steadfast Defender' della Nato) con la prevista partecipazione di 20mila soldati, 110 aerei e 50 unità navali fra incrociatori, fregate, sommergibili e altre imbarcazioni provenienti da 13 Paesi. La Nordic Response 2024 ha l'obiettivo di migliorare la cooperazione e la capacità di risposta delle Forze Armate dei Paesi nordici e di altri Paesi partecipanti e osservatori, in scenari di emergenza e crisi in zona artica. In uno scenario così complesso, è di rilievo il ruolo assegnato proprio ad un ammiraglio italiano, il contrammiraglio Valentino Rinaldi, quale comandante della Forza Anfibia multinazionale durante l'esercitazione.

Il contrammiraglio  ha partecipato a numerose operazioni, tra le quali spiccano il comando dell'operazione Mediterraneo Sicuro e la partecipazione all'esercitazione Cold Response 2022, la più grande in ambito Nato svolta nel Mar di Norvegia. A bordo della nave San Giorgio la Brigata Marina San Marco, un'unità della Marina Militare Italiana specializzata in operazioni anfibie e costiere.

Le strategie previste dalle manovre

Gli italiani saranno impegnati nell'uso coordinato di truppe terrestri, forze navali, mezzi anfibi e talvolta di supporto aereo. Le operazioni anfibie possono includere il trasferimento di truppe e materiali, attacchi o evacuazioni in zone costiere, oppure operazioni di sorveglianza in mare per garantire la sicurezza delle rotte marittime e di obiettivi terrestri. Gli 800 militari italiani che si trovano a bordo delle due unità navali italiane sono guidati anche dal contrammiraglio Massimiliano Grazioso, comandante della Landing Force e comandante della Brigata Marina San Marco, dal contrammiraglio Michele Orini, comandante della Terza Divisione Navale e dell'Amphibious Task Group mentre a terra operano truppe di alpini al comando del colonnello Massimiliano Frassero, comandante del 2° Reggimento Alpini.  L'edizione di quest'anno della Nordic Response è di grande importanza anche per l'ingresso imminente della Svezia nella Nato che andrà a rafforzare la difesa collettiva della regione nordica e in particolare la cooperazione militare tra Svezia e Norvegia, Paesi che condividono una lunga frontiera terrestre e hanno interessi strategici simili nel Mar Baltico e nell'Artico. L'adesione della Svezia alla Nato, assieme a quella già avvenuta della Finlandia, contribuisce ad allargare l'area di influenza della Nato grazie all'accesso a nuove risorse militari, incluse le infrastrutture strategiche.

 

Sempre pronti alla difesa

L’esercitazione Steadfast Defender 2024 prevede schieramenti di truppi in Finlandia, Estonia, Germania, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia e Regno Unito. Coinvolti - riporta aviation-report.com - più di 50 mezzi navali, tra cui portaerei, cacciatorpediniere, fregate e corvette. Tra gli aerei  F-35, Eurofighter, F-18, Harrier, F-15, F-16, Gripen, elicotteri e droni. Inoltre 1.100 veicoli da combattimento, inclusi più di 150 carri armati, 500 veicoli da combattimento di fanteria e 400 veicoli corazzati.

«L’esercitazione vuole dimostrare che la Nato è in grado di condurre e sostenere complesse operazioni multi-dominio per diversi mesi, su migliaia di chilometri, dall’estremo nord all’Europa centrale e orientale, e in qualsiasi condizione. Sarà una chiara dimostrazione dell’unità e forza transatlantica e della determinazione a continuare a fare tutto ciò che è necessario per proteggere gli alleati reciprocamente, i valori e l’ordine internazionale basato su regole», hanno dteto le gerrachie Nato.

E ancora: «L’esercitazione si basa su uno scenario fittizio previsto dall’Articolo 5 "innescato da un finto attacco contro l’alleanza lanciato da un avversario quasi allo stesso livello". La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina modellerà la nostra comprensione del conflitto per gli anni a venire. La Nato sta osservando da vicino il conflitto in Ucraina al fine di migliorare la nostra preparazione e perfezionare la nostra futura formazione, capacità e innovazione».

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