Giovanni Bianco e Cosimo Mirigliano, due papà gay a Londra: «In Italia non possiamo tornare, nostra figlia avrebbe solo un genitore»

I due hanno potuto realizzare il sogno di avere un figlio tutto loro nel Regno Unito, dove grazie all'aiuto di un'amica hanno fatto ricorso alla maternità surrogata

Giovanni Bianco e Cosimo Mirigliano, due papà gay a Londra: «In Italia non possiamo essere una famiglia»
Giovanni Bianco e Cosimo Mirigliano, due papà gay a Londra: «In Italia non possiamo essere una famiglia»
Giovedì 27 Aprile 2023, 10:56 - Ultimo agg. 29 Aprile, 08:05
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Cosimo Mirigliano e Giovanni Bianco sono una coppia gay che ha coronato il sogno diventare una famiglia più allargata: a dicembre 2022 sono diventati genitori della piccola Sole, figlia biologica di Cosimo.

Tutto questo è stato possibile a Londra, nel Regno Unito, la città dove Cosimo e Giovanni si sono conosciuti una decina di anni fa e vivono tutt'ora con la bambina. Per avere un figlio tutto loro, i due hanno ricorso alla maternità surrogata, grazie all'aiuto di un'amica: la donna ha accettato di portare avanti la gravidanza in cambio dell' assistenza medico-sanitaria offerta dai due.

Il tutto è stato fatto tramite l'intermediazione di un'agenzia legale londinese, che si è occupata delle faccende contrattuali.

La coppia ha deciso di restare poi in contatto con la madre biologica per diverse ragioni. 

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La storia

Cosimo è un architetto di origini calabresi, trapiantato prima a Milano e poi a Londra, che si diletta anche nella scrittura di romanzi: tramite la casa editrice PubMe ha pubblicato "L'estate interrotta" e "Due corpi una sola mente". Il suo compagno, Giovanni, è invece uno chef torinese.

Entrambi, prima di conoscersi, erano già padri di figli più grandi, avuti da precedenti relazioni in Italia. La loro amicizia si è trasformata in amore. La nascita di Sole, per loro, è stato un raggio di sole dopo la tempesta: Cosimo aveva da poco perso il padre, Giovanni la madre. 

I due non hanno intenzione di tornare a vivere nel loro paese d'origine, dove per legge non sono consentite le adozioni per le coppie gay, né tantomeno il ricorso alla maternità surrogata per fare figli. 

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«Non essendo padre biologico – spiega Giovanni a Fanpage - se ci trasferissimo in Italia io non avrei più alcun diritto su mia figlia. Non potrei andare a prenderla a scuola senza delega o accompagnarla a danza. O, peggio, se le succedesse qualcosa non potrei andare da lei in ospedale e avere sue notizie».

Non si tratta solo di fattori legati a leggi e diritti, ma la scelta di restare a Londra è anche (e soprattutto) di carattere culturale. Nel Regno Unito - sostengono loro - vivere la propria omosessualità è una cosa del tutto normale e accettata dalla società: «Qui non ci sono diseguaglianze - precisano i due - proprio perché essere una coppia dello stesso sesso non viene visto come differenza». Poi Giovanni aggiunge: «Qui siamo come una coppia eterosessuale in Italia. Ma prima di tutto siamo persone».

Fortunatamente, però, in Italia non manca tuttavia il supporto dei loro cari, visto che la loro relazione è stata infatti ben accolta anche da parenti e amici: «Le nostre famiglie e i nostri colleghi ci hanno sempre supportato - ricorda Giovanni - mio figlio (uno più grande avuto da una precedente relazione n.d.r.) è venuto a stare da noi per più di un anno».

E a propostito, sempre Giovanni racconta: «Marco non andava bene a scuola, in Italia, e per questo io e sua madre avevamo deciso di farlo venire qui. Nel giro di un anno è diventato il più bravo dell'istituto».

«Questo per dire - conclude - che non è questione di essere una mamma e un papà, ma di essere genitori che amano e prestano attenzione ai figli. Un bambino o una bambina, ragazzo o ragazza, hanno bisogno di questo».

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