Pistorius, il verdetto slitta a domattina. Il giudice: «Non escluso omicidio colposo»

Oscar Pistorius
Oscar Pistorius
Giovedì 11 Settembre 2014, 11:00 - Ultimo agg. 12 Settembre, 08:58
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Oscar Pistorius, l'ex atleta accusato della morte della fidanzata Reeva Steenkamp, tornato in tribunale dove attesa la lettura del verdetto da parte del giudice monocratico Thokozile Masipa. Pistorius è entrato, tra la folla di giornalisti e cameraman, senza dire una parola, a labbra strette, pallido in volto.

Le lacrime. Pistorius non ha trettenuto le lacrime. Un secchio verde è stato posto in aula vicino a lui. La Bbc ricorda che durante il processo - il 10 marzo - l'imputato si è sentito male e ha vomitato alla vista di un'immagine mostrata dall'accusa delle ferite alla testa della sua fidanzata Reeva Steenkamp provocate dai colpi di pistola sparati dall'ex campione paralimpico.

Anche il fratello in aula. C'era anche il fratello di Oscar Pistorius, Carl, in aula oggi per la lettura del verdetto nel processo all'ex campione paralimpico. Carl Pistorius ha seguito i lavori da una sedia a rotelle, con entrambe le gambe ingessate a causa di un recente incidente automobilistico.

Il giudice: «Niente premeditazione, non escluso omicidio colposo». Secondo il giudice Thokozile Masipa i fatti non comprovano la premeditazione nell'omicidio di Reeva Steenkamp.

Il giudice ha sottolineato che non si può ignorare il fatto che Pistorius credesse - a torto - di essere minacciato nel momento in cui ha sparato, uccidendo la fidanzata. «Ne consegue che l'accusato credesse che la sua vita fosse in pericolo e che quindi, di conseguenza, non può essere ritenuto colpevole di omicidio».

Masipa, nel leggere la sentenza, ha quindi affermato che «Quello di omicidio colposo è un verdetto pertinente». Il giudice ha affermto che Oscar Pistorius, nello sparare a Reeva Steenkamp attraverso la porta del bagno, pur pensando che si trattasse di un intruso «ha agito in modo affrettato e la sua condotta è stata negligente» con un uso «eccessivo» della forza.

Poi Masipa ha aggiornato a domani mattina alle 9:30 l'udienza per la lettura della sentenza.

Le ipotesi per il verdetto. Oltre a una improbabile assoluzione, Pistorius potrebbe essere condannato per omicidio premeditato, cioè la tesi sostenuta dall'accusa, con una conseguente sentenza all'ergastolo con un minimo di 25 anni da scontare, oppure potrebbe arrivare una condanna per omicidio volontario semplice, con un minimo di 15 anni di reclusione. Il giudice sembra però aver escluso queste ultime due opzioni. Infine, c'è l'omicidio colposo, la tesi della difesa, con una pena che può arrivare fino a 15 anni ma sulla quale il giudice ha una discrezionalità maggiore.

Un eventuale verdetto di omicidio colposo nel processo a Oscar Pistorius potrebbe tradursi anche in una sentenza a meno di 10 anni di carcere. È il parere di un avvocato, Michael Motsoeneng, riportato dalla Bbc online.

Gli spari. Il giudice Thokozile Masipa, nel leggere la sentenza nel processo a Oscar Pistorius, ha detto che «non è affatto chiaro» - a giudicare dalla testimonianza dell'imputato - se l'ex campione paraolimpico intendesse sparare o meno. Non solo: secondo Masipa i fatti non comprovano la premeditazione nell'omicidio.

Il giudice inoltre ha preferito non tenere in considerazione lo stato della relazione tra Pistorius e Steenkamp: l'accusa sosteneva che i due non andavano più d'accordo, ma il giudice ha detto che le relazioni sono «dinamiche», preferendo così non dare alcun giudizio sulla questione. Lo riporta la Bbc online. Il giudice ha anche affermato che alcuni testimoni ascoltati durante il processo si sbagliano riguardo alla loro interpretazione degli spari sentiti la notte dell'omicidio.

Lo riporta la Bbc online osservando che si tratta di una prima dichiarazione a favore della difesa. Secondo il giudice Masipa gran parte dei testimoni ascoltati durante il processo hanno fatto confusione tra ciò che sapevano per esperienza diretta, ciò che avevano appreso da altre persone e ciò che avevano sentito attraverso i media.

La protesta. Un gruppo della lega delle donne del dell'Anc (African National Congress), il partito di Mandela al potere in Sudafrica, sta protestando fuori dal tribunale: «Cosa abbiamo fatto?», cantano le donne, secondo quanto riporta la Bbc online.

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