LA GUERRA

Guerra, Usa valutano se fornire bombe a grappolo a Kiev. La missione segreta del capo della Cia in Ucraina. Zelensky: «Uccisi 21.000 soldati della Wagner»

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Guerra, Usa valutano se fornire bombe a grappolo a Kiev. La missione segreta del capo della Cia in Ucraina. Zelensky: «Uccisi 21.000 soldati della Wagner»
Guerra, Usa valutano se fornire bombe a grappolo a Kiev. La missione segreta del capo della Cia in Ucraina. Zelensky: «Uccisi 21.000 soldati della Wagner»
Sabato 1 Luglio 2023, 07:16 - Ultimo agg. 2 Luglio, 07:18

Raid russo vicino Zaporizhzhia: almeno un civile ucciso

I russi hanno bombardato alcuni insediamenti vicino alla linea del fronte nell'oblast ucraino di Zaporizhzhia, uccidendo almeno un civile. Lo scrive Rbc-Ucraina sul suo canale Telegram, citando l'aviazione ucraina. Un uomo di 51 anni, scrive, è morto a Malaya Tokmachka, mentre a Preobrazhenka un umo e una donna sulla quarantina sono rimasti feriti.

Zelensky: «Mosca sta perdendo e punta sul terrore»

«Siccome non può vincere la guerra, Mosca così punta al terrorismo: è una minaccia non solo per l'Ucraina ma per tutto il mondo. È una cosa molto molto pericolosa. È molto importante che la centrale nucleare passi sotto il comando ucraino, ed è un passaggio molto delicato, perchè la Russia può minarla, distruggerla a distanza e poi accusare noi». Lo afferma il premier ucraino, Vlodymyr Zelensky, a fianco del presidente spagnolo Pedro Sanchez in visita a Kiev.

Usa valutano possibilità di fornire bombe a grappolo a Kiev

Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di fornire munizioni a grappolo all'Ucraina. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore congiunto degli Usa, Mark Milley, affermato che Washington sta pensando di fornire le munizioni «da molto tempo» e notando che le forze russe stanno usando tali munizioni sul campo di battaglia in Ucraina e che le forze ucraine hanno ricevuto bombe a grappolo da altri alleati, scrive Associated Press nel suo sito web. Milley ne ha parlato nelle scorse ore al National Press Club di Washington, sottolineando che le discussioni sul tema comunque continuano. «Gli ucraini le hanno chieste e altri paesi europei ne hanno fornito una parte, i russi le stanno usando», ha detto Milley. «C'è un processo decisionale in corso», ha aggiunto.

Generale Usa: controffensiva di Kiev sarà lunga e sanguinosa

La controffensiva di Kiev in Ucraina sarà difficile, per raggiungere obiettivi ci vorrà del tempo e sarà «molto sanguinosa».

Ne è convinto il capo di Stato Maggiore congiunto degli Usa, Mark Milley, il quale al National Press Club di Washington ha affermato che la controffensiva «sta avanzando con costanza, facendosi strada attraverso campi minati molto difficili ... 500 metri al giorno, 1.000 metri al giorno, 2.000 metri al giorno, quel genere di cose». Lo riferisce il Guardian.

Capo della Cia in missione segreta a Kiev

Il direttore della Cia William Burns ha compiuto un viaggio segreto in Ucraina agli inizi di giugno, durante il quale gli è stata rivelata dai funzionari di Kiev una strategia per riprendere i territori occupati dalla Russia e aprire le trattative per un cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell'anno. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali il viaggio è avvenuto prima del fallito ammutinamento di Wagner.

In vista dell'autunno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i suoi uomini, riporta il Washington Post, hanno iniziato a pensare come Kiev potrebbe premere per una fine dei combattimenti sulla base di termini accettabili per la Russia e la popolazione ucraina. Lo scenario ideale preferito da Kiev prevede un'avanzata delle sue truppe al confine della Crimea, prendendo in ostaggio la penisola. Senza riprendere la Crimea con la forza, Kiev chiederebbe quindi alla Russia di accettare le garanzie di sicurezza che l'Ucraina può assicurarsi dall'Occidente.

Zelensky: uccisi 21.000 soldati della Wagner

Sono 21.000 i soldati della Wagner che sono stati uccisi dalle forze ucraine mentre oltre 80.000 sono rimasti feriti. Lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Mundo. «La Wagner - ha spiegato - ha due categorie: i mercenari professionisti e quelli mobilitati dalle carceri, la loro carne da cannone. Le nostre truppe ne hanno uccisi 21.000 e ne hanno feriti 80.000. La buona notizia è che abbiamo distrutto la parte più motivata delle forze russe».

Guerra ucraina, diretta sabato 1° luglio. Chi saranno le vittime delle 'purghe putiniane' che in tanti si aspettano dopo il tentato ammutinamento della Wagner? Primo obiettivo, ovviamente, il capo della compagnia militare privata Yevgeny Prigozhin, scomparso dai radar: secondo Kiev, i servizi d'intelligence interni russi (Fsb) hanno già ricevuto l'ordine di eliminarlo. Ma il mistero permane anche sul generale Serghei Surovikin, sospettato secondo alcuni media di essere stato non solo simpatizzante ma addirittura un membro segreto della Wagner, insieme a decine di altri alti ufficiali. Il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, si è detto sicuro che Vladimir Putin abbia dato l'ordine di uccidere Prigozhin, anche se i «tentativi di assassinio non saranno veloci» perché sarà necessario del tempo per avere «approcci adeguati». Per Volodymyr Zelensky, invece, è Putin a rischiare nel clima d'incertezza creatosi dopo i fatti dello scorso fine settimana. «Putin ora è più minacciato di me, ci sono più persone che vogliono ammazzarlo», ha detto il presidente ucraino. Altro grande punto di domanda riguarda la sorte del generale Surovikin, ex comandante in capo delle operazioni in Ucraina (fino allo scorso gennaio) e capo delle forze aerospaziali. A Mosca continuano a circolare le voci di un suo arresto, per essere stato come minimo a conoscenza dei progetti d'insurrezione wagneriani, e forse complice. O addirittura membro onorario fin dal 2017 della compagnia privata, come scrive il sito Dossier Center dell'oligarca Mikhail Khodorkovsky, nemico di Putin, che ne indica anche il presunto numero di badge personale: M-3744. La caccia è ora aperta per identificare gli altri 30 ufficiali che sarebbero stati ammessi nella Wagner, di cui il sito di Khodorkovsky promette di fare presto i nomi. Due giorni fa, quando a tarda sera si era diffusa la voce - mai confermata - di un arresto di Surovikin, si diceva che con lui fosse finito nel carcere di Lefortovo anche il suo vice, il generale Andrey Yudin. Quest'ultimo, parlando con il sito Ura.ru, ha smentito, dicendo di trovarsi «a casa in vacanza» e di non sapere dove si trovi il suo capo. In Ucraina e negli altri Paesi vicini ai ferri corti con la Russia si diffondono intanto i timori incontrollati che la Wagner, esplosa come un bubbone, possa diffondere la sua influenza velenosa nella regione, sotto forma di azioni anche inconsulte dei suoi ex miliziani. Una prova di questo clima di sospetto è quanto avvenuto oggi all'aeroporto di Chisinau, dove, secondo quanto ricostruito dalle autorità, un cittadino del Tagikistan al quale era stato negato l'accesso in Moldavia si è impossessato della pistola di un poliziotto e ha aperto il fuoco uccidendo due agenti. Il sito moldavo Puls media, invece, ha affermato che si trattava di un militare russo, forse membro della Wagner. Intanto si cerca di capire cosa pensino i russi di quello che è successo. La conclusione a cui arriva il centro statistico indipendente Levada è che a guadagnarci è stato proprio Putin, che vede il suo grado di popolarità immutato all'83% mentre quello di Prigozhin si è dimezzato, al 29%, e quello del ministro della Difesa Serghei Shoigu, principale obiettivo degli attacchi del capo della Wagner, ha subito un ridimensionamento dal 60% al 48%. Ci sono segnali intanto che abbia cominciato a sgretolarsi l'impero - non solo militare - di Prigozhin. Alcuni canali Telegram riferiscono che è stato chiuso il suo gruppo mediatico Patriot, che controlla tre siti. Per quanto riguarda invece la possibilità che la Wagner mantenga le sue attività militari in Africa, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha fatto sapere che «spetterà ai governi dei rispettivi Paesi decidere se siano interessati a mantenere questa cooperazione per garantire la sicurezza». Mosca, insomma, dice di lavarsene le mani. Quello che conta, ha affermato Lavrov, è che «la Russia è sempre emersa più forte da ogni sfida, e così sarà anche questa volta». Insomma, si è trattato solo di «molto rumore», ha aggiunto il ministro degli Esteri. Una valutazione ovviamente in contrasto con quella del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo il quale in Russia «si vedono crepe e divisioni». Mentre il premier indiano Narendra Modi, in una telefonata con Vladimir Putin, «ha espresso comprensione e sostegno» per le azioni del governo russo in seguito alla rivolta, secondo quanto ha fatto sapere il Cremlino.

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