Strage di Sant'Anna di Stazzema 79 anni fa, Mattarella: «L'Europa toccò il fondo dell'abisso, un dovere ricordare»

La commemorazione dell'eccidio della Seconda guerra mondiale in cui persero la vita 560 persone, tra cui molti bambini

Strage di Sant'Anna di Stazzema 79 anni fa, Mattarella: «L'Europa toccò il fondo dell'abisso, un dovere ricordare»
Strage di Sant'Anna di Stazzema 79 anni fa, Mattarella: «L'Europa toccò il fondo dell'abisso, un dovere ricordare»
di Andrea Bulleri
Sabato 12 Agosto 2023, 17:41 - Ultimo agg. 13 Agosto, 08:02
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Un «massacro di vite innocenti», uno dei «crimini di guerra più brutali più brutali compiuti dalla ferocia nazifascista». Era l'alba del 12 agosto 1944, quando a Sant'Anna di Stazzema, piccolo paese sulle Alpi Apuane in provincia di Lucca, si consumò uno degli eccidi più cruenti della seconda guerra mondiale. 560 le vittime della strage, compiuta dalle truppe tedesche delle Ss aiutate da alcuni collaborazionisti della Rsi: la più piccola di loro, Anna Pardini (oggi ricordata da un monumento nella piazza del paese) aveva soltanto venti giorni di vita. 

Settantanove anni dopo, l'eccidio di Sant'Anna è stato ricordato da istituzioni ed esponenti (bipartisan) della politica.

A cominciare da Sergio Mattarella, che si era recato nel borgo in occasione del 50esimo anniversario del conferimento dell medaglia d'oro al valor militare al Comune in provincia di Lucca. «Sant'Anna di Stazzema è uno dei luoghi simbolo della tragedia della Seconda Guerra Mondiale - le parole del presidente della Repubblica - in cui affondano le radici più profonde dei valori della Costituzione repubblicana. Un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile, divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale. È un dovere per la nostra comunità - continua il messaggio del Capo dello Stato - ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant'Anna e nelle altre frazioni di Stazzema, quando militari nazisti delle SS, sostenuti da fascisti locali, misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto». 

«Fu - ricorda ancora Mattarella - un massacro di vite innocenti». E ancora: «L'Europa toccò il fondo dell'abisso. Neppure l'infamia della rappresaglia poteva giustificare lo sterminio, la strategia dell'annientamento. Da quegli abissi - conclude il presidente - sono ripartiti il cammino del popolo italiano e del Continente europeo e spetta a ciascuno custodire e consegnare il testimone della memoria alle generazioni più giovani perché possano essere consapevoli protagoniste di un futuro responsabile in cui non siano più messi a rischio i valori della persona umana». 

L'appello dei presidenti di Camera e Senato

Parole a cui sono seguite quelle dei presidenti di Camera e Senato. «La strage di Sant'Anna di Stazzema fu uno dei crimini di guerra più brutali compiuti dalla ferocia nazifascista», ha osservato Lorenzo Fontana. «Preservare il ricordo di quel massacro - ha aggiunto - rappresenta anche un monito per le giovani generazioni affinché coltivino e difendano sempre i valori della libertà e della democrazia scolpiti nella nostra Costituzione». Una «pagina vergognosa» la definisce Ignazio La Russa: «Una delle stragi più sanguinose della Seconda guerra mondiale. Una pagina vergognosa della nostra storia che tutti gli italiani ricordano con lo stesso dolore e la stessa esecrazione. Onorare la memoria di quei bambini, di quelle donne e di quelli uomini è un nostro dovere affinchè tali tragedie non si ripetano in futuro». 

E se il sindaco di Stazzema  e presidente del Parco nazionale della pace, Maurizio Verona, invoca una legge per aiutare una «cultura della memoria» contro «la cultura dell'odio e del revisionismo», anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani, invita a operare «perché mai più avvengano fatti del genere».

I governatori

Invita all'esercizio della memoria anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini, che oggi ha tenuto l'orazione ufficiale per commemorare le vittime. «Come a Marzabotto, come a Casa Cervi, a Campo Fossoli come alle Fosse Ardeatine, come in tutti luoghi teatro di tragedie, ricordare è un dovere - le parole di Bonaccini - Al fianco dei superstiti, dei famigliari delle vittime e delle associazioni che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, portano avanti iniziative per la memoria dedicate alle nuove generazioni». Tanti anche gli interventi dei leader politici. A cominciare da quello della leader Pd Elly Schlein: «Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo dimenticare. L'Italia democratica e antifascista è nata dal sacrificio e dalla lotta di chi ha scelto di fare la Resistenza».

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