Trump avanti a Biden nei sondaggi, se si votasse oggi il tycoon prenderebbe il 48%

Trump avanti a Biden nei sondaggi, se si votasse oggi l'ex presidente Usa prenderebbe il 48%
Trump avanti a Biden nei sondaggi, se si votasse oggi l'ex presidente Usa prenderebbe il 48%
Sabato 2 Marzo 2024, 17:24 - Ultimo agg. 6 Marzo, 09:04
5 Minuti di Lettura

Trump è avanti a Biden nei sondaggi politici. Se si votasse oggi, e non fra otto mesi, alle presidenziali americane, il 48% voterebbe per Donald Trump mentre il presidente democratico in carica, Joe Biden, si fermerebbe al 43%, ben 5 punti indietro. Lo rileva un sondaggio del Siena college di New York, condotto a fine febbraio per conto del New York Times. Il 10% del campione è indeciso o non vuole rispondere. Ad aggravare la pozione di Biden c'è un 47% del campione che disapprova il suo operato, il dato più alto dall'inizio del suo mandato.

Segnali di allarme per Biden

Il sondaggio, commenta il quotidiano americano, offre una serie di segnali d'allarme per il Presidente circa le debolezze all'interno della coalizione democratica, anche tra le donne e gli elettori neri e latinos. Il sondaggio, inoltre ha mostrato che i Democratici rimangono profondamente divisi sull'81enne Biden. 

Trump ha in pugno il 97% dei suoi elettori di quattro anni fa mentre Biden sta conquistando solo l'83% dei suoi elettori del 2020: il 10% ha dichiarato di sostenere Trump. Altro segnale negativo per l'attuale presidente: il vantaggio storico dei Democratici con gli elettori della classe operaia di colore che non hanno frequentato l'università continua a erodersi. Secondo gli exit poll, Biden ha conquistato il 72% di questi elettori nel 2020, con un vantaggio di quasi 50 punti su Trump. Oggi, il sondaggio Times/Siena ha mostrato che Biden è in vantaggio solo di poco tra gli elettori non bianchi che non si sono laureati: 47% a 41%. E ancora: solo il 23% degli elettori delle primarie democratiche ha dichiarato di essere entusiasta di Biden - la metà della percentuale di repubblicani che ha dichiarato di esserlo di Trump.

Un numero significativamente maggiore di democratici si è detto insoddisfatto o arrabbiato per il fatto che Biden sia il leader del partito (32%) rispetto ai repubblicani che hanno detto lo stesso di Trump (18%).

I double haters: né Biden né Trump

Sia Trump che Biden hanno la loro fetta di impopolarità. Trump ha ottenuto un debole 44% di voti favorevoli; Biden ha fatto ancora peggio, con il 38%. Tra il 19 percento degli elettori che hanno dichiarato di disapprovare entrambi i probabili candidati - una coorte insolitamente ampia nel 2024 che i sondaggisti e gli strateghi politici, scrive il Ntyt, chiamano "double haters" - il signor Biden in realtà ha preceduto il signor Trump, 45 percento a 33 percento. Il candidato che ha conquistato questi "doppi odiatori" ha vinto le elezioni del 2016 e del 2020. Per ora, tuttavia, l'insoddisfazione per lo stato del Paese è un chiaro freno alle prospettive di Biden. Due terzi del Paese ritengono che la nazione stia andando nella direzione sbagliata - e Trump sta conquistando il 63% di questi elettori.

Politiche a confronto

Le politiche di Trump sono state generalmente considerate dagli elettori molto più favorevolmente di quelle di Biden. Il 40% degli elettori ha dichiarato che le politiche di Trump li hanno aiutati personalmente, rispetto al 18% che ha detto lo stesso di quelle di Biden. Complessivamente, Biden e Trump sono arrivati a pari merito tra gli elettori indipendenti, con il 42% ciascuno. Ma il sondaggio Times/Siena ha rivelato come Trump abbia tagliato i segmenti più tradizionali dei democratici, pur mantenendo la sua posizione tra i gruppi repubblicani. Il divario di genere, ad esempio, non è più a vantaggio dei Democratici. Le donne, che quattro anni fa preferivano fortemente Biden, ora sono equamente divise, mentre gli uomini hanno dato a Trump un vantaggio di nove punti. Il sondaggio ha mostrato che Trump è in vantaggio su Biden tra i latinos, e, come detto, anche la quota di voto di Biden tra i neri si sta riducendo.

Immigrazione e guerra

 

Con uno stretto margine, il maggior numero di elettori è favorevole a rendere più difficile la richiesta di asilo per i migranti al confine meridionale (49% contro 43%). Sulla guerra in Medioriente il 40% degli elettori ha dichiarato di simpatizzare maggiormente con Israele rispetto al 24% che ha dichiarato di simpatizzare maggiormente con i palestinesi. Trump ha conquistato il 70% di coloro che sostengono principalmente Israele; Biden ha conquistato il 68% di coloro che si schierano con i palestinesi, anche se ha dovuto affrontare manifestazioni e un voto di protesta per la sua posizione pro-Israele.

Trump verso la nomination

Trump sta andando dritto verso la nomination senza troppi ostacoli: nemmeno quelli giudiziari stanno minando la sua corsa. Ha già vinto in Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina. La foto è presa dal sito fivethirtyeight

I guai giudiziari di Trump

L'ex presidente degli Stati Uniti ha 77 anni ed è il primo nella storia degli Stati Uniti a essere accusato penalmente. Deve affrontare 91 accuse in quattro casi. Il sondaggio ha mostrato che il 53% degli elettori ritiene che Trump abbia commesso gravi crimini federali, in calo rispetto al 58% di dicembre. Il primo caso penale riguarda il pagamento di una pornostar, Stormy Daniels, poco prima delle elezioni del 2016. Trump avrebbe pagato il suo silenzio 130.000 dollari perché non parlasse della loro relazione sessuale.

L'assalto a Capitol hill

Trump ha cospirato per ribaltare la vittoria di Joe Biden? I procuratori federali sostengono che abbia esercitato pressioni sui funzionari affinché invertissero i risultati, abbia diffuso fake news sui brogli elettorali e abbia cercato di sfruttare la rivolta in Campidoglio del 6 gennaio 2021 per ritardare la certificazione della vittoria dell'avversario per rimanere al potere. Tra i capi d'accusa troviamo cospirazione per frodare gli Stati Uniti e cospirazione contro i diritti dei cittadini.

Elezioni in Georgia

Trump e altri 18 imputati sono accusati di aver cospirato per ribaltare la sua sconfitta nello Stato della Georgia nel 2020. L'indagine parte da una telefonata in cui l'ex presidente chiedeva al massimo funzionario elettorale dello Stato di «trovare 11.780 voti». 

I documenti classificati 

Trump è accusato di aver gestito in modo scorretto documenti riservati portandoli dalla Casa Bianca alla sua residenza di Mar-a-Lago dopo aver lasciato il suo incarico. Si indaga anche per capire se l'ex presidente abbia ostacolato gli sforzi dell'FBI per recuperare i file e l'indagine penale sulla sua gestione. La maggior parte dei capi d'accusa riguarda la conservazione intenzionale di informazioni sulla difesa nazionale, che rientra nella legge sullo spionaggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA