Un sorriso solca il volto dello staff di Giorgia Meloni sull’aereo presidenziale che riporta la premier a Roma dopo una tappa in Qatar, appendice della missione indiana al G20. Sugli schermi hanno fatto capolino i lanci di agenzia che riportano le parole di Paolo Gentiloni, il commissario Ue all’Economia al centro di un duello a distanza con il governo conservatore. Interrotto ora, forse, da un primo time-out.
LA LINEA
«Non voglio partecipare a polemiche che penso danneggino l’Italia», risponde Gentiloni ai cronisti che a Bruxelles lo tempestano di domande sui sospetti, palesati dal vicepremier leghista Matteo Salvini e poi da Meloni a Nuova Dehli, di un ostruzionismo insolito, perfino voluto dalla Commissione europea sull’accordo Ita-Lufthansa in attesa di un semaforo verde.
È un no-comment puntuto, quello pronunciato dall’ex premier a margine della conferenza stampa per presentare le previsioni economiche della Commissione.
LE DISTANZE
Quanto ai negoziati a Bruxelles, tregua sia, per ora, con il commissario con la “maglia” italiana (copyright Salvini). Certo restano le distanze. Sulla riforma del Patto di stabilità, ad esempio, il governo prende tempo e spera ancora di cambiare la bozza della Commissione inserendo lo scorporo degli investimenti nella Difesa e nel Pnrr dal calcolo del deficit. Per Gentiloni, invece, quella sul tavolo Ue è «una buona proposta».
Nella maggioranza convivono diverse opinioni su questa dissonanza con il Commissario italiano a Bruxelles in vista di una stagione caldissima per i negoziati con l’Ue. Da un lato chi preme per la linea dura, come il sottosegretario a Palazzo Chigi Giovanbattista Fazzolari. Dall’altro chi, come il ministro del Pnrr Raffaele Fitto, deve parlare a giorni alterni con Gentiloni e trova controproducente alzare il livello di tensione. Nelle prossime settimane non mancheranno occasioni per mettere alla prova la “sponda” italiana nella Commissione. Se non bastasse, c’è sempre un telefono da far squillare. La linea Meloni-von der Leyen rimane attiva e ultimamente prende benissimo.