Le banche saranno finalmente più generose verso imprese e famiglie.
«Il nodo resta l’accesso al credito. Le banche devono fare il loro mestiere, anche loro hanno avuto problemi. Ma quello che conta è ragionare e operare in un’ottica di sistema. Tutti, cioè, devono remare dalla stessa parte. Ecco perché questa decisione, se verrà confermata ufficialmente, della Bce è anche un’iniezione di fiducia per incoraggiare la ripresa».
Che al Sud appare ancora più lontana, quasi impercettibile. Eppure Confindustria dice che per l’Italia e il Sud la sfida europea non si può vincere senza il manifatturiero. Che ne pensa?
«Io credo che nel Sud si possa e si debba continuare a fare manifattura e nel contempo a sviluppare poli di eccellenza tecnologica. Se tutto il Paese ha avuto difficoltà di accesso al credito, questo problema è stato sicuramente maggiore nel Mezzogiorno. Non a caso tra i nostri primi provvedimenti, molti si sono indirizzati in questa direzione: misure a supporto del credito per le pmi e il sistema imprenditoriale del Sud. Naturalmente la grande opportunità resta quella dei fondi europei: ci muoveremo perché non siano più polverizzati ma rispondano a poche ma precise logiche di impiego».

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