Migranti, il decreto: dalle espulsioni per chi mente sull'età ai minori nei centri: la bozza

Il provvedimento andrà domani all'esame del Consiglio dei ministri

Migranti, la bozza del decreto: dalle espulsioni per gravi motivi di sicurezza alla Guardia costiera negli hotspot, il provvedimento
Migranti, la bozza del decreto: dalle espulsioni per gravi motivi di sicurezza alla Guardia costiera negli hotspot, il provvedimento
Martedì 26 Settembre 2023, 17:31 - Ultimo agg. 28 Settembre, 00:48
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 La “fase due” per rispondere all’emergenza migratoria promessa dalla premier Giorgia Meloni prende forma in un nuovo decreto legge che il governo è pronto a varare oggi in Consiglio dei ministri. Espulsioni più veloci. Norme più rigide per i migranti minori non accompagnati: chi mentirà sulla sua vera età sarà allontanato e d’ora in poi anche i sedicenni potranno essere accolti nei Centri di permanenza e rimpatrio (Cpr). E ancora: quattrocento militari dell’Esercito per vigilare le aree che accolgono i migranti da rimpatriare. 


LA STRETTA
È una stretta in due atti.

Dopo il raddoppio dei Centri di permanenza e rimpatrio, da dieci a venti, uno per Regione, ecco le nuove regole. La bozza all’esame del Cdm questo pomeriggio interviene anzitutto sulle espulsioni. Due le novità di peso.

La prima è una stretta contro i “falsi minorenni”. Cioè i migranti che si dichiarano minorenni al loro arrivo sulle coste italiane e non risultano tali dopo i controlli medici. A loro potrà essere comminato un provvedimento di espulsione, così prevede il nuovo decreto per chiunque menta sulla sua identità con l’obiettivo di accedere alle tutele previste per i migranti under-18.

La seconda novità prevede invece un giro di vite normativo sui migranti considerati socialmente “pericolosi”. Nel caso di «gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato», si legge nel decreto, saranno allontanati i «titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo», ovvero «gli stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio da almeno cinque anni». Spetterà al ministero dell’Interno, nei casi di urgenza direttamente al Prefetto, disporre l’espulsione. La stretta trova spazio all’interno di un decreto molto più ampio. Il primo capitolo, appunto, si concentra sugli stranieri pericolosi.

Fra l’altro, prevedendo che può essere espulso chi è destinatario di una misura di sicurezza. Il questore può inoltre negare la richiesta di reingresso dell’espulso se ritiene che la sua presenza possa procurare «gravi turbative o grave pericolo all’ordine pubblico o alla sicurezza pubblica». 


I “BABY MIGRANTI”
Il capitolo più corposo tuttavia interviene sui “baby-migranti”. Ovvero i migranti adolescenti, veri o presunti. Su questo aut-aut il governo cerca di fare chiarezza. Da un lato con la previsione di un provvedimento di espulsione per i giovani destinatari di una condanna giudiziaria per aver dichiarato un’età falsa. Dall’altro introducendo regole più rigide per verificare l’effettiva età di chi sbarca in Italia. Come? Ad esempio con la possibilità per le autorità di controllare al momento dello sbarco, con «rilievi dattiloscopici e fotografici», i dati anagrafici del migrante.

In assenza di strutture qualificate per carenza di posti, il prefetto può disporre l’inserimento del minore - che a un primo controllo risulti di età superiore ai sedici anni - in una sezione ad hoc dei Cpr, per un periodo massimo di tre mesi.
In sostanza, il nuovo decreto riscrive la “legge Zampa”, la normativa approvata nel 2017 sui minori non accompagnati. In Italia sono 21mila i migranti adolescenti ospitati nelle strutture. Una cifra che continua ad aumentare e mette sotto pressione il sistema di accoglienza anche per i costi in capo allo Stato: in media un minore non accompagnato costa tre volte tanto un adulto. Di qui i ritocchi in Cdm. 


LE TUTELE
Tra i passaggi destinati a far discutere, l’eliminazione dalla lista di categorie “protette” delle donne migranti in gravidanza. Anche se Palazzo Chigi precisa in serata: «Nessuna soppressione, sarà prevista una tutela particolare per tutte le donne che sbarcano in Italia». Il capitolo finale del decreto stanzia fondi per le Forze di polizia (20 milioni) e mette in campo 400 militari dell’operazione “Strade sicure” per presidiare le stazioni ferroviarie. 
Non solo. Nel caso di arrivi massicci, come quelli che hanno colpito l’isola di Lampedusa nelle scorse settimane, il Viminale potrà avvalersi del supporto della Guardia Costiera (sotto il controllo del ministero dei Trasporti di Matteo Salvini). E sempre in situazioni di «estrema urgenza» si potrà poi derogare ai parametri di capienza per le strutture fissate da Regioni ed enti locali, «nella misura non superiore al doppio di quella prevista».
 

Decreto migranti, il testo integrale della bozza: cosa cambia con espulsioni e centri d'accoglienza

La bozza

 

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