Sanremo e il treno Frecciarossa per giornalisti e dipendenti Rai, la rabbia di Salvini: «Noi all'oscuro, ora verifiche»

Il ministero delle Infrastrutture non sarebbe stato messo al corrente

Rai-Trenitalia, l'irritazione di Salvini per il treno Roma-Sanremo: «Noi all'oscuro, ora verifiche»
Rai-Trenitalia, l'irritazione di Salvini per il treno Roma-Sanremo: «Noi all'oscuro, ora verifiche»
di Francesco Bechis
Mercoledì 7 Febbraio 2024, 18:50 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 08:10
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Puntuale, ecco la politica che torna a stagliarsi sul palco dell'Ariston. È infatti ormai un caso politico il treno Roma-Sanremo con cui Trenitalia ha messo a disposizione una tratta ad alta velocità ad hoc per trasportare al Festival domenica scorsa i dirigenti della Rai, giornalisti e volti noti della tv. Senza però mettere al corrente dell'iniziativa il ministero delle Infrastrutture di Matteo Salvini. O almeno questa è la versione del leader della Lega che nel pomeriggio ha fatto diramare una nota furibonda di fonti del Mit.

Lo sfogo di Salvini

"Il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha appreso con grande stupore dell'accordo tra Rai, Rai Pubblicità e Trenitalia per la promozione rispettivamente del 74esimo festival di Sanremo e del servizio ferroviario Frecciarossa", recita il comunicato al vetriolo. E prosegue: "Posta la libertà commerciale di stipulare contratti, desta perplessità un accordo che ha totalmente bypassato il ministero nonostante le implicazioni sulla circolazione ferroviaria ed il diverso trattamento rispetto ad altri viaggiatori".

Il ministero fa dunque sapere di aver chiesto "i contenuti del contratto" per esaminare "l'utilità sotto ogni profilo". E' una nota durissima che piomba sull'Ariston a poche ore dall'inizio della seconda serata del Festival della Canzone.

Nomine in vista

Dietro allo sfogo di Salvini come ha spiegato La Stampa c'è l'irritazione per quel viaggio ad alta velocità di domenica, organizzato all'oscuro del ministro nonché del suo vice (peraltro ligure) Edoardo Rixi.  A bordo del convoglio partito alle 9.20 del mattino - e anticipato da fior fior di servizi tv sui Tg Rai - una sessantina di giornalisti accreditati oltre a buona parte della dirigenza di viale Mazzini.

Ma soprattutto, fianco a fianco, il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi, vedetta di Giorgia Meloni nella tv pubblica, e l'ad di Trenitalia Luigi Corradi. Una photo-opportunity che non deve essere piaciuta dalle parti del ministero guidato dal "Capitano". Un po' perché scoperta a cose fatte, quando già ha iniziato a montare la rabbia dei pendolari liguri a cui è precluso un treno ad alta velocità per raggiungere la capitale della musica italiana. Sul tema Italia Viva ha annunciato di voler presentare un'interrogazione parlamentare.

Un po', spiegano dai piani alti del Carroccio, perché segnala un asse politico tra FdI e il vertice di Trenitalia quando si sta per aprire una nuova delicata tornata di nomine nelle partecipate dello Stato. Di qui la reazione muscolare di Salvini e la nota che promette controlli millimetrici sul contratto. Di cui per ora le parti non hanno voluto rivelare i dettagli. 

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