Superbonus 110, in arrivo il “salva lavori”: Sal straordinario per le spese sostenute (e stop del 31 dicembre)

Il ministro definisce la misura «radioattiva» ma non esclude un intervento limitato al 2023

Superbonus, Giorgetti apre: in arrivo il “salva lavori”. Il Mef valuta l’impatto sui conti pubblici
Superbonus, Giorgetti apre: in arrivo il “salva lavori”. Il Mef valuta l’impatto sui conti pubblici
di Andrea Bassi
Venerdì 15 Dicembre 2023, 23:56 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 17:08
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Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, del Superbonus pensa tutto il male possibile. E ieri, parlando ad Atreju, lo ha ribadito. Il 110 per cento, ha detto, «è come una centrale nucleare» che «continua ad emanare radioattività».

A fine anno il conto delle detrazioni per lo Stato salirà fino all’iperbolica cifra di 100 miliardi di euro. Eppure, nonostante questo, per la prima volta Giorgetti ha cautamente ammesso che una soluzione per i 30 mila condomini che stanno cercando di chiudere i lavori e che corrono il rischio di perdere l’agevolazione, andrà trovata.

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L'intervento

«Stiamo monitorando, vedremo», ha detto il ministro.

Uno spiraglio colto subito da Forza Italia, il partito che più si sta battendo per trovare una soluzione. «Apprezziamo l’attenzione del ministro Giorgetti», ha detto Damiano Damiani, che per gli azzurri è relatore della manovra. «Abbiamo lavorato, e continuiamo a farlo, per una soluzione che consenta di salvaguardare i conti pubblici e, allo stesso tempo, di dare una risposta a quei cittadini onesti che hanno fatto affidamento sull’agevolazione al 110% nonché alle imprese del settore», ha aggiunto.

Milleproroghe

«L’apertura del ministro Giorgetti a un intervento sul Superbonus non può che essere salutata con favore, anche in vista della prossima adozione del decreto Milleproroghe» gli ha fatto eco il responsabile del partito per il Dipartimento casa Roberto Rosso. Anche Palazzo Chigi da diversi giorni sta facendo un pressing discreto sul Tesoro affinché si trovi una soluzione che possa tenere insieme l’esigenza dei condomini di concludere i lavori con quella di non caricare i conti pubblici di nuovi oneri. Nella ricerca di questo compromesso è stato coinvolto il relatore di Fdi alla legge di Bilancio, Guido Quintino Liris.

Sal, cosa è e come funziona

E una soluzione è già stata elaborata. Prevede in via straordinaria per il 2023, solo per gli interventi condominiali o su “mini condomini in monoproprietà” già avviati al 17 febbraio 2023, l’esercizio delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutti i lavori realizzati entro il 31 dicembre 2023, certificati da un Sal (stato di avanzamento lavori) “straordinario” da emettere necessariamente entro tale data, anche se non è stata ancora raggiunta la percentuale prevista per i singoli Sal. Che nel caso del Superbonus sono almeno il 30 per cento dei lavori per il primo, un ulteriore 30 per cento per il secondo Sal e alla fine il saldo del restante 40 per cento. In questo modo verrebbe garantita l’applicazione dell’agevolazione nella misura del 110 per cento (o del 90 per cento) a tutti i lavori effettivamente eseguiti nel corso del 2023, compresi i lavori trainati come gli infissi, al contempo, riducendo sensibilmente l’ammontare dei nuovi lavori da eseguire nel 2024 con l’aliquota che scenderà al 70 per cento.

La chiusura

In questo modo si garantirebbe la chiusura ordinata del Superbonus 110 per cento, con l’obiettivo di ridurre l’impatto per circa 30.000 cantieri e più di 200.000 famiglie. Quando vedrà la luce questo emendamento? Probabilmente nel milleproroghe, ma c’è ancora la possibilità che il testo sia presentato dai relatori in Commissione bilancio dove si sta votando la manovra. C’è in questo caso un problema “tecnico” da superare, ossia il fatto che la legge di Bilancio entra in vigore il primo gennaio del 2024, mentre la Sal dovrebbe essere chiusa il 31 dicembre 2023. Ma anche qui c’è una soluzione.

I lavori

Il Sal straordinario si considererebbe emesso entro il 31 dicembre 2023, anche qualora la fattura sia trasmessa al SdI, il sistema informatico, entro i 12 giorni successivi all’effettuazione dell’operazione, dunque entro il 12 gennaio. Basterà questa soluzione? Confedilizia ritiene che si dovrebbe fare di più. Consentire una proroga di tre mesi «limitatamente ai casi in cui si sia giunti, entro la fine dell’anno, come minimo al 60 per cento dello stato di avanzamento dei lavori», ha detto Giorgio Spaziani Testa. Una soluzione sulla quale però non sembra esserci spazio. Almeno per ora.

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