AstraZeneca e Johnson&Johnson, in settimana le decisioni dell'Ema sulla sicurezza dei vaccini

AstraZeneca e Johnson & Johnson, in settimana le decisioni dell'Ema sulla sicurezza dei vaccini
AstraZeneca e Johnson & Johnson, in settimana le decisioni dell'Ema ​sulla sicurezza dei vaccini
Lunedì 19 Aprile 2021, 18:37 - Ultimo agg. 20 Aprile, 10:21
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L'Ema questa settimana, attraverso il Chmp - ovvero il suo comitato per i medicinali a uso umano -, dovrebbe esprimere le raccomandazioni sulla somministrazione della seconda dose del vaccino AstraZeneca e un aggiornamento sull'efficacia del Remdesivir per il trattamento del Covid. Come si legge nell'agenda del Comitato del 19-22 aprile, è inoltre previsto che domani l'Agenzia europea per i medicinali esprima il suo parere sulla sicurezza del siero Johnson & Johnson.

UE: «Parlaimo di rispetto dei patti»

«Al momento non stiamo discutendo di rinnovo, ma di rispetto delle consegne entro i termini contrattuali».

Così un portavoce della Commissione europea ha risposto a una domanda sulle intenzioni dell'Ue circa il rinnovo di AstraZeneca. Il contratto di acquisto anticipato tra l'Unione e la casa farmaceutica non ha data di scadenza, ma indica che l'accordo si conclude con la consegna dell'ultima dose. Teoricamente, questo dovrebbe avvenire il 30 giugno, con le forniture che dovrebbero arrivare a 300 milioni. Ma AstraZeneca ne ha consegnate un terzo. «Per questo stiamo discutendo con la compagnia attraverso il meccanismo di risoluzione delle controversie» avviato dalla Commissione con una lettera alla società il 19 marzo scorso.

Abrignani: «J&J?, Ema darà l'ok»

Il vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson? L'Agenzia europea del farmaco Ema si pronuncerà favorevolmente nella valutazione, da parte del comitato di farmacovigilanza (Prac), attesa per domani, seguita alla sospensione decisa dalla stessa azienda dopo il verificarsi di eventi tromboembolici post vaccino. Ne è convinto Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e componente del Cts, che ai microfoni di 'Che giorno è' su Rai Radio afferma che, dopo il pronunciamento dell' Ema, «nei Paesi si seguirà lo stesso schema di AstraZeneca, perché sono esattamente lo stesso tipo di vaccino a base di vettori adenovirali». Per AstraZeneca «l' Ema ha riconosciuto che c'era una rarissima associazione causale di una strana forma di trombosi trombocitopenica in un caso su 400mila mi pare, non ricordo il numero esatto.

Però aveva ricordato che il rapporto rischio/benefici che è quello che in qualsiasi atto medico bisogna guardare. È fondamentale capire che se un ultraottantenne si infetta - ha sottolineato Abrignani - ha una possibilità del 25% di morire, un ultrasettantenne il 12%. Gli Stati hanno deciso poi, siccome questi fenomeni trombotici si sono verificati quasi esclusivamente in persone al di sotto dei 55 anni, di darlo la Francia agli ultra 55enni, la Germania agli ultrasessantenni, l'Italia ha consigliato di darlo agli ultrasessantenni e al di sotto ha lasciato una sorta di volontarietà».

«Io penso - ha ribadito Abrignani - che siccome» quello di Johnson & Johnson« è lo stesso tipo di vaccino, ha avuto lo stesso problema rarissimo: negli Stati Uniti hanno avuto sei o sette casi su 7 milioni di vaccinati e un morto su sette milioni che è terribile quando ti riguarda ma dal punto di vista di sanità pubblica è veramente una cosa» trascurabile. «E siccome anche lì - ricorda - è venuto fuori che i casi sono tutti in donne giovani verrà fuori, innanzi tutto che l' Ema lo approverà e poi che nei Paesi si seguirà lo stesso schema di AstraZeneca».

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