De Luca: «Idonei di tutte le graduatorie saranno impiegati nei pronto soccorso»

Il governatore campano a Benevento lancia l'allarme: «In Italia mancano 20mila medici e 70mila infermieri. Sanità pubblica al collasso»

Il governatore De Luca questa mattina al San Pio
Il governatore De Luca questa mattina al San Pio
di Valerio Esca
Martedì 9 Gennaio 2024, 15:39 - Ultimo agg. 15:52
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«Cercheremo dalla prossima settimana di utilizzare tutti gli idonei di tutte le graduatorie di tutte le Asl e aziende della regione per verificare la disponibilità di impegnare nell'attività di pronto soccorso, non solo i medici dell'emergenza che non ci sono, ma anche professionisti di specialita' equipollenti, cardiologi, internisti, gastroenterologi. Magari con un contratto a termine, con l'impegno a stabilizzarli sulla specialita' di riferimento quando partono nuovi concorsi». Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Benevento, durante l'apertura di due nuovi reparti dell'ospedale "San Pio" Rummo, che poi annuncia: «In Campania faremo adesso gli ultimi tentativi per reclutare personale per i pronto soccorso, a partire da un concorso unico regionale».

Poi De Luca lancia l'allarme: «La sanità pubblica è a rischio crollo». «Alcune realtà marginali - ha ribadito il governatore - hanno visto l'attività di pronto soccorso bloccata perché non c'è personale.

Noi abbiamo fatto i concorsi quattro, cinque, sei volte, ma i medici dell'area dell'emergenza non partecipano perché le condizioni retributive e lavorative sono inadeguate rispetto allo stress che si deve sopportare soprattutto nell'area metropolitana di Napoli e a Caserta». «In Italia - ha ribadito l'ex sindaco di Salerno - non c'è stata per anni una programmazione sulla sanità pubblica. Eppure non ci vuole molto. Si sa ogni anno quanti vanno in pensione, è tanto complicato programmare un ingresso per lo meno equivalente di personale medico e infermieristico? Invece, non ci ha pensato nessuno. E ora siamo a una situazione di totale squilibrio. Mancano 20mila medici e 70mila infermieri».

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