Precedenza nella somministrazione del vaccino anti Covid a tutti i pazienti fragili colpiti da patologie cardiovascolari, oncologiche ed ematologiche; nuovi ingenti finanziamenti alla sanità e nuovo personale medico che va preparato adeguatamente rispettando il percorso formativo previsto; definizione di percorsi chiari e condivisi per evitare le conseguenze catastrofiche di una terza ondata a gennaio, ponendo grande attenzione all’organizzazione sanitaria, al ritorno alla vita sociale, coinvolgendo realmente il territorio. Foce, la confederazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi, lancia queste priorità per contrastare gli effetti della pandemia fra gli oltre 11 milioni di pazienti fragili che rischiano di essere vittime indirette del Covid. «Dobbiamo muoverci in fretta, come avremmo già dovuto fare al termine della prima emergenza, senza ulteriori rinvii e discussioni spesso inutili per affrontare i problemi esplosi nel nostro Paese a causa del Coronavirus – spiega il presidente Francesco Cognetti -. Gli alti tassi di mortalità da Covid, comunque declinati, che si registrano in Italia sono preoccupanti. Nella classifica mondiale siamo al quarto posto (col Regno Unito) dopo Messico, Iran, Perù e al primo in Europa. Il nostro sistema sanitario nazionale è in forte difficoltà e sta dimostrando tutta la sua fragilità in un momento estremamente difficile per l’intero Paese. Se la sanità non è in grado di fornire risposte adeguate, ciò è dovuto anche ad un sottofinanziamento di anni riservato a questo comparto della spesa pubblica che distanzia l’Italia nel confronto europeo. È giunto il momento di invertire decisamente la rotta e di avviare una non più rinviabile riorganizzazione della nostra rete di assistenza. Solo così potremo affrontare le numerose emergenze dirette e indirette determinate dal Coronavirus».
«In molti discutono, in vista del prossimo auspicato arrivo dei vaccini contro il Covid, di quali siano le priorità – sottolinea il vice presidente Paolo Corradini –.