Giovani positivi al virus, contagi in aumento. I virologi: «Tutti non vaccinati, alcuni ricoverati gravi»

Giovani positivi al virus, contagi in aumento. I virologi: «Tutti non vaccinati, alcuni ricoverati gravi»
Giovani positivi al virus, contagi in aumento. I virologi: «Tutti non vaccinati, alcuni ricoverati gravi»
Mercoledì 21 Luglio 2021, 12:23 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 01:22
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Vaccini e giovani, ecco il vero nodo. «I ricoveri presso il nostro Istituto» riguardano tutti «cittadini giovani adulti non vaccinati o con vaccinazione incompleta, con manifestazioni cliniche non preoccupanti. Unica eccezione a questo profilo di ricoverati è un paziente anziano clinicamente fragile che non era ancora stato vaccinato, in condizioni serie che necessitano di supporto respiratorio avanzato», sottolinea il direttore dell'Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, commentando i dati odierni del bollettino dell'Istituto: 39 pazienti positivi ricoverati e 5 in terapia intensiva. Alcuni, all'Umberto I, invece sono gravi.

Giovani positivi, vacanze e vaccini

 

«Questi dati confermano ancora di più che i contagiati sono sempre più giovani e sostanzialmente asintomatici - evidenzia Vaia - I pochi ricoverati hanno sintomatologia non complessa. Il vaccino è indispensabile per la protezione sia per i più deboli, ma anche per i giovani che - esorta il direttore - dobbiamo far partire per le meritate vacanze in serenità e protetti.

Per il loro bene innanzitutto, ma anche per quello di tutta la comunità».

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All'Umberto I di Roma «assistiamo a un aumento dei casi e dei ricoveri» per Covid-19 «di persone giovani non vaccinate», sottolinea all'Adnkronos Salute Claudio Mastroianni, direttore del Dipartimento di Malattie infettive del policlinico capitolino.

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«Purtroppo stiamo vedendo anche casi gravi - avverte - Oggi abbiamo ricoverato una donna giovane, non vaccinata, con una polmonite seria. Dobbiamo insistere nel far capire che il vaccino protegge proprio da queste forme gravi di malattia», rimarca Mastroianni. A segnalare che l'epidemia sta riprendendo piede «è anche l'aumento della somministrazione degli anticorpi monoclonali - osserva l'infettivologo - che va di pari passo con l'andamento epidemiologico».

 

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