Lockdown e zona rossa, Cts al governo: «Misure più dure dove si chiudono le scuole»

Lockdown e zona rossa, Cts al governo: «Misure più dure dove si chiudono le scuole»
Lockdown e zona rossa, Cts al governo: «Misure più dure dove si chiudono le scuole»
Sabato 6 Marzo 2021, 17:06 - Ultimo agg. 23:57
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Far scattare la zona rossa in automatico dove si verificano 250 casi ogni 100mila abitanti. Questa l'indicazione che il Cts aveva dato al governo in vista del dpcm, che entra in vigore oggi, dove però il potere di disporre la zona rossa nelle zone ad alta incidenza resta attribuito ai governatori. Un'indicazione, secondo quanto si apprende, che si basava sul principio di non tenere solo le scuole chiuse nei territori ad alta incidenza ma di prevedere accanto a questo provvedimento misure più restrittive in genere.

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Gli ultimi dati

D'altro canto i dati dell'ultimo monitoriaggio parlano di una nuova crescita dei casi di Covid-19 in Italia, con una curva dell'epidemia che sta velocemente virando verso l'alto e l'indice di trasmissibilità Rt che torna a salire raggiungendo quota 1,06, mentre dall'inizio della pandemia si sono superati i 3 milioni di casi.

L'attenzione e le misure, avverte dunque l'Istituto superiore di sanità (Iss), devono essere massime poichè ci troviamo in un momento «critico». Il peggioramento della situazione è confermato anche dai dati del bollettino giornaliero del ministero della Salute.

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L'obiettivo dell'Iss

L'obiettivo, ha spiegato l'Iss, «è anche riportare l'Rt medio sotto l'1 il più velocemente possibile», considerata la rapida diffusione delle varianti del virus SarsCov2: «In attesa della vaccinazione, il punto essenziale è fare in modo di contrastarne la diffusione. Cioè adottare rigorosamente tutte le misure di distanziamento e dove necessario innalzare le misure di mitigazione», le parole di Brusaferro. Conseguenza delle varianti, anche un aumento dei focolai ospedalieri, mentre decrescono quelli nelle rsa ed i contagi diventano soprattutto intra-familiari. Il momento è «critico» rispetto alla tendenza dell'epidemia, ha sottolineato anche il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza, ma «possiamo intervenire tempestivamente anche dando impulso alla campagna vaccinale». Intanto, Iss e Istat hanno pubblicato i dati sull'impatto dell'epidemia Covid sulla mortalità nel 2020', evidenziando come dall'inizio dell'epidemia e fino al 31 dicembre 2020 il contributo dei decessi Covid-19 alla mortalità per il complesso delle cause è stato, a livello medio nazionale, del 10,2%.

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