Nuovo virus scoperto dai ricercatori di Wuhan (la culla del Covid): è stato rilevato nei topi

Nuovo virus scoperto dai ricercatori di Wuhan (la culla del Covid): di origine animale, infetta anche gli umani
Nuovo virus scoperto dai ricercatori di Wuhan (la culla del Covid): di origine animale, infetta anche gli umani
Venerdì 2 Settembre 2022, 10:24 - Ultimo agg. 5 Settembre, 08:02
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Nel laboratorio cinese di Wuhan, un team di ricerca ha annunciato la scoperta di un nuovo virus. Al Wuhan Institute of Virology è stato scoperto l'agente patogeno - nome in codice LsPyV KY187 - in un topo. Appartiene a una famiglia di poliomavirus che infettano milioni di bambini ogni anno ma con sintomi estremamente di lieve entità. Gli scienziati del laboratorio che è stato al centro delle polemiche per la pandemia Covid, hanno testato 232 animali, tra cui 226 roditori, cinque toporagni e un riccio, il tutto in Kenya nel 2016 e nel 2019. I campioni sono stati poi inviati per l'analisi presso la struttura di ricerca biochimica di Wuhan. Il nuovo poliomavirus è stato rilevato in un topo striato, a volte noto come topo zebra.

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La ricerca e la scoperta

Il nuovo agente patogeno (LsPyV KY187) appartiene a una famiglia di poliomavirus responsabile di milioni di infezioni ogni anno, principalmente nei bambini, ma in genere asintomatiche o di lieve entità. I campioni sono stati esaminati e 25 animali sono risultati positivi e, in tutti i casi, tranne uno, i genomi sono stati ricondotti a virus preesistenti. Il nuovo poliomavirus, descritto in uno studio pubblicato sulla rivista cinese Virologica Sinica, è stato rilevato in un topo dei prati striato, noto anche topo zebra, un piccolo mammifero appartenente al genere Lemniscomys diffuso nell’Africa subsahariana.

«Il nuovo poliomavirus non è strettamente correlato a nessun virus noto per causare malattie nei piccoli mammiferi ospiti o negli esseri umani - hanno detto i ricercatori - Il suo effetto sulle persone non è chiaro e deve essere ulteriormente valutato.

La scoperta del nuovo poliomavirus dimostra «la necessità degli studi in corso sulla scoperta di agenti patogeni, mirati all’identificazione dei virus trasmessi dai roditori nell’Africa orientale».

 

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