Una società fantasma. Lo avranno già scoperto anche il promotore di Giustizia, Gian Pietro Milano, e il suo aggiunto, Alessandro Diddi, che indagano sugli affari Vaticani e sul saccheggio dei fondi destinati agli indigenti. Nella sede di Lubiana della Logsic doo di Cecilia Marogna, la società che ha ricevuto 507mila euro dalla Segreteria di Stato, non c’è un ufficio e nessuno nel grande palazzo conosce la signora o ha notizie della sua attività. Secondo la difesa dell’ex Sostituto ed ex prefetto della Congregazione dei santi, Angelo Becciu, che ha bonificato in un anno e mezzo i soldi alla donna, Marogna avrebbe dovuto curare le relazioni internazionali del Vaticano per salvare religiosi in pericolo.
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Di fatto se ne andava in giro con un lasciapassare firmato dal cardinale appena “licenziato” dal Papa e spendeva il denaro che aveva sul conto della società in beni di lusso. Per scoprirlo è volato fino a Lubiana Gaetano Pecoraro, il giornalista de “Le Iene” che, nella puntata di ieri sera, ha mostrato come nessuno, nella sede legale della Logsic doo, abbia mai avuto notizie della donna. Non ci sono uffici, nessuno sa chi sia. C’è soltanto una cassetta della posta, condivisa con altre cinque aziende, che riporta il nome della società di Cecilia Marogna. Ma neppure il custode del palazzo sa di cosa si tratti e ne ha mai sentito parlare.
I 507mila euro sono stati accreditati alla signora dalla Segreteria vaticana tra dicembre 2018 e luglio 2019. Bonifici frammentati: da 50mila euro, 75mila euro, 82mila euro e ancora 50mila euro.
Vaticano, Becciu: la società fantasma dietro “lady 500mila euro”
di Valentina Errante
Martedì 6 Ottobre 2020, 22:58
- Ultimo agg.
7 Ottobre, 09:15
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