Papa Francesco elogia rughe, capelli bianchi e acciacchi: la vecchiaia non deve fare paura, è un tempo benedetto

Papa Francesco elogia rughe, capelli bianchi e acciacchi: la vecchiaia non deve fare paura, è un tempo benedetto
Martedì 10 Maggio 2022, 11:29 - Ultimo agg. 12:52
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Città del Vaticano – E' l'elogio dei capelli bianchi, degli acciacchi e delle rughe. «A molti la vecchiaia fa paura. La considerano una sorta di malattia con la quale è meglio evitare ogni tipo di contatto: i vecchi non ci riguardano – pensano – ed è opportuno che stiano il più lontano possibile, magari insieme tra loro, in strutture che se ne prendano cura e ci preservino dal farci carico dei loro affanni». Papa Francesco andando controcorrente rispetto la mentalità dominante, tenta di spezzare ancora una volta il flusso di quella «cultura dello scarto: quella mentalità che autorizza a immaginare cammini separati tra noi e loro» incoraggiando le persone a raccogliere l'eredità degli anziani e a valutare questa stagione della vita in modo differente. «I vecchi non sono reietti dai quali prendere le distanze, bensì segni viventi della benevolenza di Dio che elargisce la vita in abbondanza. Benedetta la casa che custodisce un anziano! Benedetta la famiglia che onora i suoi nonni!» dice in un messaggio diffuso in vista del 24 luglio, giornata mondiale dei nonni. 

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La percezione di finitezza legata alla vecchiaia diventa spesso un circuito chiuso che comincia quando si va in pensione, quando i figli diventano autonomi e le forze che declinano. «Tutto questo può mettere in crisi le nostre certezze.

Il mondo – con i suoi tempi veloci, rispetto ai quali fatichiamo a tenere il passo – sembra non lasciarci alternative e ci porta a interiorizzare l’idea dello scarto. Così sale al cielo la preghiera del salmo: Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia, / non abbandonarmi quando declinano le mie forze». 

Al tema della vecchiaia Francesco - 85 anni compiuti a dicembre - ha dedicato un intero ciclo di riflessioni teologiche presentate sotto forma di catechesi durante il mercoledì, giorno dedicato alla udienza generale. 

«La vecchiaia - si legge nel testo - in effetti, è una stagione non facile da comprendere, anche per noi che già la viviamo. Nonostante giunga dopo un lungo cammino, nessuno ci ha preparato ad affrontarla, sembra quasi coglierci di sorpresa. Le società più sviluppate spendono molto per questa età della vita, ma non aiutano a interpretarla: offrono piani di assistenza, ma non progetti di esistenza. Perciò è difficile guardare al futuro e cogliere un orizzonte verso il quale tendere. Da una parte siamo tentati di esorcizzare la vecchiaia nascondendo le rughe e facendo finta di essere sempre giovani, dall’altra sembra che non si possa far altro che vivere in maniera disillusa, rassegnati a non avere più “frutti da portare». 

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