Rieti, coronavirus: movida
selvaggia, nessun coprifuoco

Movida
Movida
di Giacomo Cavoli
Giovedì 28 Maggio 2020, 00:39 - Ultimo agg. 14:01
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RIETI - Coronavirus: movida selvaggia, nessun coprifuoco. La Lombardia e Roma pensano al coprifuoco per fermare la movida selvaggia del post-quarantena, Brescia e Perugia lo hanno già attuato ma, per ora, l’obbligo di chiusura alla sera dei locali o di somministrazione delle bevande dopo una certa ora non riguarderà Rieti. Almeno, non per il momento. Dopo il primo week-end di riapertura totale caratterizzato dalle palizzate distrutte sul lungo Velino e il centro storico invaso nuovamente da cumuli di rifiuti e da decine di giovani senza il benché minimo accenno di distanziamento sociale e quasi tutti privi di mascherina, in Comune è maturata la decisione di non fermare l’attività dei locali appena ripartiti, scegliendo di utilizzare come metro di misura l’andamento della curva dei contagi.

Le motivazioni
A spiegare le ragioni della scelta, a Il Messaggero, è il vicesindaco e assessore alle Attività produttive Daniele Sinibaldi: «Eventuali restrizioni sugli orari dei locali e di somministrazione delle bevande per evitare assembramenti verrebbero imposte a favore della tutela della salute pubblica, quindi è chiaro che diventa fondamentale il monitoraggio della curva dei contagi – spiega il vicesindaco - Il sindaco è la massima autorità sanitaria della città e interviene in tal senso, ma se stiamo parlando di un problema di ordine pubblico come quello che è accaduto nel fine settimana, viene valutato dal questore e non dal sindaco. Se invece la curva dei contagi dovesse risalire e venisse individuato un focolaio nella fascia giovanile, allora attueremmo misure più stringenti. Al momento non mi sembra però che i contagi stiano aumentando e allora è evidente che il problema sanitario non c’è, quindi è giusto che la gente possa uscire e che i locali lavorino. L’ordinanza è uno strumento emergenziale, ma a oggi non c’è una situazione che ne richiede l’attuazione».
Contagi a parte però, soprattutto nella zona del Ponte Romano il primo fine settimana reatino dopo la quarantena ha dato parecchio lavoro alle forze dell’ordine: «Già dal primo week-end di riapertura, come Comune abbiamo predisposto gli straordinari della Municipale, prevedendone una presenza oltre il normale orario delle 21 di venerdì, sabato e domenica, fin oltre la mezzanotte – prosegue Sinibaldi - Mi sembra che il controllo da parte delle forze dell’ordine ci sia, ma dico che non dobbiamo confondere la responsabilità del singolo che non rispetta le regola, che va individuato e sanzionato, con la responsabilità di chi invece lavora dopo essere rimasto chiuso per tre mesi e si dovuto sobbarcare una serie di costi e di misure restrittive per poter riaprire. I giovani sono stati a casa per molte settimane e in occasione della riapertura c’è stata reazione più vivace, che però si deve normalizzare. D’altronde, se ci si vuole assembrare lo si può fare a qualunque ora del giorno e, in questo momento, limitando il lavoro dei locali si rischia anche l’effetto contrario di una maggiore spinta alla concentrazione. Confidiamo nella responsabilità dei gestori, dei giovani e dei controlli da parte delle forze dell’ordine e dell’agenzia privata ingaggiata dai locali del centro: dopodiché, se ci saranno problemi di ordine o di salute pubblica, sarà un altro paio di maniche. Per ora, non mi sembra che si stiano verificando».

La Ztl
A regolare in parte la movida, durante l’estate, stavolta sarà anche il ripristino della ztl nel tratto tra il teatro Flavio e piazza Vittorio Emanuele II e da via della Verdura a largo Fiordeponti, per consentire l’espansione dei dehors dei locali: «Entro la prossima settimana cercheremo di adottare la delibera per poi emettere l’ordinanza di chiusura», conclude Sinibaldi.
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