Giubileo, boom di turisti e posti di lavoro. Spese da 400 milioni

Giubileo, boom di turisti e posti di lavoro. Spese da 400 milioni
di Mauro Evangelisti e Fabio Rossi
Sabato 14 Marzo 2015, 06:17 - Ultimo agg. 17:56
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La sfida ha vari nomi: accoglienza, trasporti, rifiuti, sicurezza, protezione civile, sanità, manutenzione cittadina. Con un minimo comune denominatore: i costi, con una simulazione da brividi: 400 milioni di euro. Parallelamente, il Giubileo è una inattesa e voluminosa opportunità per l'economia, commercio, esercizi pubblici e alberghi. Alcuni numeri promettenti: 25 milioni di pellegrini in arrivo, incremento del giro di affari del 30 per cento, 50 mila posti di lavoro, effetti sul turismo per l'anno successivo da più 15 per cento. Per la Capitale il Giubileo straordinario annunciato da Papa Francesco rappresenta una grande occasione, ma anche un impegno molto duro, soprattutto in un periodo di risorse molto limitate.



LE RISORSE

Il primo tema da affrontare è quello dei fondi. Il Campidoglio, con il piano di rientro dal debito pregresso, ha contrattato con Palazzo Chigi un finanziamento annuo di 110 milioni, per gli extra costi che Roma sostiene in quanto Capitale. Ma con il Giubileo le cose si complicano, e non di poco, se si pensa che per il Giubileo del 2000 la spesa aggiuntiva per la città fu valutata in 435 miliardi di lire: più di 220 milioni di euro di allora. Verosimile che oggi ne servano 400. L'amministrazione capitolina già nei prossimi giorni comincerà un confronto con il Governo.



IL PERSONALE

Vasta la macchina organizzativa che il Comune dovrà mettere in campo con i propri dipendenti. A partire dai vigili urbani, con i quali bisognerà seppellire l'ascia di guerra. La polizia locale dovrà fare letteralmente gli straordinari per 12 mesi, come buona parte dei dipendenti capitolini, per non parlare della protezione civile comunale. La relativa spesa da affrontare, per le casse di Palazzo Senatorio, è quantificata in quasi 20 milioni di euro.



L'ACCOGLIENZA

Sotto pressione sarà tutto il sistema della mobilità cittadina, a partire dai trasporti pubblici. Qui lo sforzo, economico ma anche organizzativo, sarà notevole, vista anche la difficilissima situazione dell'Atac. Probabile che venga rafforzato, soprattutto in alcune date particolari, il servizio della linea A della metro. Sarà realizzato un piano ad hoc per il trasporto di superficie, nell'area compresa tra centro storico e Vaticano. La spesa complessiva su questo fronte sarà compresa tra i 100 e i 150 milioni. Si aspetta un incremento della produzione dei rifiuti di circa il 10 per cento. Domanda: reggeranno l'urto gli impianti di trattamento esistenti? All'Ama parlano di «sforzo straordinario» per mantenere pulita la città, con più dipendenti e mezzi per strada. Ma già si stenta normalmente, in una situazione straordinaria spalmata su 12 mesi sarà tutto più complicato.



IN POSITIVO

Non ci sono solo problemi. Anzi. Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi, ricorda ancora come andò nel 2000: «L'anno dopo registrammo un più 18 per cento perché l'effetto promozionale fu straordinario. In quest'occasione già ci accontenteremmo di un più 15 per cento». Sul fronte della ricettività, rispetto al 2000 la Capitale ha un'offerta alberghiera assai maggiore: il numero degli hotel ha superato quota 1.000, sono 1.050 per oltre 100 mila posti letto. Vanno poi aggiunti tremila tra B&B e case religiose. Gli effetti positivi si avranno a cascata sul resto della provincia e perfino della regione.



LE OPPORTUNITÀ

I negozi vengono da anni di crisi profonda. Rosario Cerra, presidente di Confcommercio: «Ci possiamo aspettare un incremento del Pil nel nostro settore del 30 per cento. Dobbiamo preparare la città adeguatamente: prima di tutto sul fronte di decoro e infrastrutture. Per questo, fin da subito, dobbiamo organizzarci per fare sistema. Ce la possiamo fare. E certo anche il Governo deve riconoscere a Roma questo sforzo, vanno ridiscussi gli extra costi. Questo evento riguarda tutta l'Italia, è giusto che vi sia uno sforzo di tutto il Paese». Valter Giammaria, presidente della Confesercenti: «Per le 85 mila imprese del settore il maggiore giro di affari potrebbe portare a migliaia di nuove assunzioni». Per hotel, ristoranti, bar e negozi si apre la prospettiva di 50 mila nuovi posti di lavoro.