Variante inglese coronavirus, le Asl di Roma cercano i passeggeri da Londra

Variante inglese coronavirus, le Asl di Roma cercano i passeggeri da Londra
Variante inglese coronavirus, le Asl di Roma cercano i passeggeri da Londra
di Lorenzo De Cicco
Martedì 22 Dicembre 2020, 00:14 - Ultimo agg. 00:40
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Riavvolgere il nastro indietro di 14 giorni e testare migliaia di romani atterrati dalla Gran Bretagna. Le Asl sono pronte a chiedere le liste passeggeri dei voli per riuscire a ricostruire la catena degli sbarchi. Ma nonostante lo sforzo massiccio messo in campo per contenere i possibili effetti della variante inglese, rimane una zona grigia, che sfugge anche allo stop ai voli da Londra deciso dal governo. Il rischio è che qualcuno abbia continuato a raggiungere la Capitale anche dopo il blocco delle tratte aeree dirette. O che lo abbia fatto prima, senza però risultare negli elenchi dei viaggi oltremanica. Scali da aeroporti di altri Paesi oppure tratte ferroviarie alternative.

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«Su chi è rientrato con gli scali non abbiamo margini per intervenire, è un tema che abbiamo posto al governo», spiega l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. La Polfer già ieri ha rafforzato i controlli nelle grandi stazioni, anche perché da 24 ore sono vietati gli spostamenti da e verso altre regioni che non siano motivati da urgenze, necessità di lavoro o ragioni di salute. La polizia ferroviaria è stata allertata, così come la Polaria, sulle restrizioni per gli arrivi dal Regno Unito: «La vigilanza è massima - spiega il dirigente della Polfer di Roma, Marco Napoli - ma oggettivamente è difficile tracciare chi arriva da destinazioni diverse dalla Gran Bretagna senza dichiararlo.

In ogni caso i controlli sui passeggeri ci sono, “uno a uno”, e viene chiesta l’autocertificazione». Nel gruppo Facebook “Expats living in Rome”, 28.514 iscritti, molti dei quali, appunto, «espatriati che vivono a Roma», un’utente domenica pomeriggio, subito dopo il blocco, scriveva: «Faccio parte di un gruppo social di italiani nel Regno Unito e la maggior parte delle persone sta volando a Lisbona per prendere un volo per l’Italia». Già nella tarda serata di domenica però il Portogallo comunicava che dalla mezzanotte avrebbe ammesso solo il rientro dal Regno Unito di cittadini col passaporto portoghese o residenti nel Paese.

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Il tracciamento

Secondo le Uscar, le unità speciali dei tamponi che da agosto macinano test ai gate di Ciampino e Fiumicino, sono circa 3mila gli arrivi a Roma nelle ultime due settimane. L’ordinanza del ministero della Salute obbliga chiunque sia stato nel Regno Unito dal 6 dicembre a comunicare immediatamente l’ingresso in Italia alle Asl. «Ci stiamo organizzando per eseguire il test a tutti», spiega Antonio Miglietta, il direttore del Sisp (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) dell’Asl Roma 2. «Siamo pronti a chiedere alle compagnie le liste con i nomi dei passeggeri». Toccherà poi capire quanti «dopo essere atterrati sono rimasti in città e quanti si sono spostati altrove». In ogni caso, come ha spiegato ieri l’assessore D’Amato, chi è rientrato «dovrà comunicare il suo ingresso al numero verde 800.118.800 e recarsi con la carta d imbarco in uno dei drive-in». Andranno bene anche i test nelle farmacie o nei laboratori (a pagamento). La rete dei drive-in rimarrà operativa anche alla vigilia, mentre a Natale è prevista al momento solo l’apertura del centro nel parcheggio “lunga sosta” di Fiumicino e a Ciampino. «Ma lo schema potrebbe essere rafforzato», spiega il capo delle Uscar, Pier Luigi Bartoletti. Il bollettino sanitario di ieri dice che Roma rimane sotto i 500 casi, mentre complessivamente nel Lazio sono stati tracciati 1.205 nuovi positivi (-8) su 12mila tamponi (-1.344), i decessi sono stati 42 (+21) e in 1.451 sono guariti.

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