Gra, traffico di nuovo bloccato: a Settebagni gli attivisti di Extinction Rebellion Scattano denunce Chi sono

Gra, traffico bloccato a Settebagni dagli attivisti di Extinction Rebellion
Gra, traffico bloccato a Settebagni dagli attivisti di ​Extinction Rebellion
Giovedì 16 Dicembre 2021, 09:08 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 12:15
3 Minuti di Lettura

Gra, traffico bloccato a Settebagni. Nuova azione degli ambientalisti di Extinction Rebellion a Roma. Un gruppo di circa sette attivisti ha bloccato il traffico sul Grande raccordo anulare in carreggiata esterna all'altezza di via di Settebagni. E' intervenuta la polizia. Si tratta della settima azione in pochi giorni nella Capitale. L'ultima ieri con un blocco del traffico sul Gra all'altezza della Tuscolana.

Ennesima azione dimostrativa di grande impatto: dai primi giorni di dicembre a questa parte, gli ambientalisti di Extinction Rebellion - letteralmente: “Ribellione all’estinzione” - hanno messo in campo una «campagna ad oltranza» definita “Ultima Generazione – Assemblee Cittadine ora!”.  E così oggi sono scesi nuovamente in campo. Sette persone hanno bloccato il traffico sul Gra in carreggiata esterna all’altezza di via di Settebagni. Esasperati gli automobilisti che devono fare già i conti con il solito traffico della Capitale.

«Non se ne può più, pochi giorni fa ci ho messo due ore per andare a lavoro», si sfoga Gioia, una dei tanti pendolari romani. Intanto i manifestanti, seduti sulla carreggiata, chiedono “maggiore partecipazione democratica e un incontro con il presidente del Consiglio e alcuni ministri”.

I “ribelli” stanno portando avanti blocchi stradali a ripetizione per richiedere al governo di istituire entro il 2022 delle Assemblee in cui la cittadinanza possa deliberare su scelte che influenzeranno in maniera radicale il presente e il futuro «di tutti».

La richiesta è di partire proprio dalla costruzione di una risposta alla crisi climatica ed ecologica. Dopo cinque anni dalla firma dell’Accordo di Parigi, nessun paese del G20, l’Organismo informale internazionale in cui trovano rappresentanza i diciannove paesi più industrializzati del mondo e l’Unione europea, ha fornito indicazioni chiare su come limitare le proprie emissioni per rispettare il limite degli 1,5 gradi centigradi (°C).


Intanto sono scattate già le prime denunce e fogli di via, ma gli attivisti non sono disposti a rinunciare alla loro battaglia «noi andiamo avanti». Proprio il 6 e 7 dicembre scorsi avevano attuato altre due proteste simili sul Grande Raccordo Anulare. Diverse persone provenienti dal Veneto, dalla Toscana e dell’Emilia Romagna dopo essere state identificate dalla polizia sono state, infatti, denunciate per manifestazione non autorizzata con il Questore che ha adottato nei loro confronti il provvedimento di foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nella Capitale. Ma chi sono questi “ribelli”? Si tratta di una costola del movimento nato a Londra nel 2018 e che si è allargato al resto dell’Europa. Oggi ci sono sezioni locali in decine di Paesi, tra cui Australia, Usa, Canada, Francia, Svezia, Germania, Nuova Zelanda e anche Italia.

A fine ottobre gli attivisti si incatenarono davanti i Mercati Traianei, mentre altri bloccarono via Nazionale. Un’azione dimostrativa mentre a Roma i leader ed ai capi di Stato erano impegnati nel summit del G20 alla Nuvola dell’Eur.

© RIPRODUZIONE RISERVATA