Roma e Covid. Raggi, pressing sul governo: «Aprire i ristoranti di sera»

Roma e Covid. Raggi, pressing sul governo: «Aprire i ristoranti di sera»
Roma e Covid. Raggi, pressing sul governo: «Aprire i ristoranti di sera»
di Fabio Rossi
Giovedì 25 Febbraio 2021, 00:17
4 Minuti di Lettura

Bar e ristoranti aperti fino alle 22, ma con regole rigidissime. No alla Tari per gli esercizi che sono rimasti chiusi a causa dell’emergenza sanitaria. Virginia Raggi annuncia le sue proposte per il prossimo futuro intervenendo a Porta a Porta. «In questo momento le priorità devono essere lavoro e salvaguardia della salute - sottolinea la sindaca - Dare risposte concrete a chi è in difficoltà a causa della pandemia. Dobbiamo aiutare i ristoratori e gli imprenditori provando a fare un passo in avanti verso la normalità». L’inquilina del Campidoglio ricorda l’intervento dello scorso anno, per dare «la possibilità ai ristoratori di mettere i tavolini in strada senza pagare alcuna tassa: un modello che è stato esteso a tutto il paese».

Matrimoni ed eventi, protocollo sanitario per ripartire: la proposta in Parlamento

Il governo deve intervenire «per le coperture economiche e soprattutto per la proroga delle deroghe ai vincoli delle Soprintendenze, altrimenti da aprile tutti i ristoranti rischieranno di dover rinunciare agli spazi aggiuntivi per i tavolini nei centri storici - spiega Raggi - Abbiamo anche chiesto un intervento governativo per consentire alle amministrazioni di modificare le bollette Tari ed avere gli opportuni ristori: secondo me, la Tari va pagata in rapporto al fatturato.

Non deve pagarla chi non ha, per evidenti motivi, avuto necessità del servizio».

Adesso «si potrebbe far riaprire ristoranti, bar e locali fino alle 22 con regole rigidissime - aggiunge la prima cittadina - Si valutino dei protocolli molto stretti da applicare ma si consenta a chi è in regola e rispetta questi protocolli di lavorare». In questo caso «i controlli dovranno essere più che ferrei, per tutelare la sicurezza di tutta la comunità - rimarca la sindaca - Magari ristoranti e locali potrebbero accogliere i loro clienti solo ed esclusivamente su prenotazione e limitando il numero di presenze nel rispetto di tutte le misure anti-Covid previste. Chi si comporta bene va premiato e salvaguardato, ma chi sbaglia dovrà pagare caro. Perché la tutela della salute dei cittadini viene sempre al primo posto».

Nuovo Dpcm fino al 6 aprile, include Pasqua. Speranza: «Impossibile allentare i divieti»

Impegno trasversale per ottenere più fondi e poteri per Roma Capitale. Nella seduta straordinaria dell’assemblea capitolina di ieri, allargata ai parlamentari dei diversi schieramenti, è stato approvato un documento all’unanimità, con 35 voti favorevoli su 35, che impegna ad «avviare un percorso di metodo condiviso» con le «diverse forze politiche» e «volto a sostenere la piena attuazione della riforma in materia di poteri, risorse e funzioni di Roma Capitale». Tutti concordano su un punto: la Città eterna svolge le funzioni di Capitale e deve essere dotata di strumenti adeguati. «Ho avanzato questa richiesta a quattro governi che si sono succeduti dal 2016 e lo farò anche con il presidente Draghi», dice la sindaca che ritiene, peraltro, insufficienti gli 8-10 miliardi previsti dal Recovery Plan per Roma.

Il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, annuncia l’avvio dell’iter per la riforma dell’articolo 114 della Costituzione: «Teniamo fuori la campagna elettorale da questo cammino». Tra i parlamentari intervenuti Roberto Morassut (Pd) rilancia il suo cavallo di battaglia di una «Roma-Regione», Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) sottolinea la necessità di recuperare l’orgoglio «della romanità», Sara De Angelis (Lega) punta su «una maggiore autonomia che le permetta di gestire il suo immenso patrimonio», per Paolo Barelli (Forza Italia) bisogna «arrivare a una conclusione dandoci dei tempi». E Francesco Silvestri (M5S) avverte: «I fondi del Recovery, in assenza di un quadro chiaro delle funzioni amministrative e di maggiori poteri, potrebbero smettere di arrivare». Dopo l’assemblea interviene anche Giorgia Meloni, rivolgendo un appello al premier: «Avviamo subito un percorso costituente reale e concreto per restituire alla Capitale il valore che merita e dare a Roma gli strumenti di cui ha bisogno per dare risposte ai cittadini».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA