Hanno chiesto ferie, permessi, riposi arretrati. E quindi già da domani non si presenteranno al comando della polizia Locale. Questa volta però non si tratta di una protesta: sono i 400 vigili urbani ancora “no pass” che salteranno così il primo giorno di certificazione obbligatoria. Una soluzione alternativa al certificato rilasciato con il tampone rapido a cui dovranno comunque ricorrere, una volta terminati i giorni richiesti e consentiti. A sostituirli sulle strade della Capitale, in quello che si preannuncia un week end caldissimo, ci saranno anche i colleghi degli uffici amministrativi, chiamati a svolgere il turno in strada. Una misura necessaria in previsione del “G - day” di domani: lo stop al lavoro da casa per oltre un milione di romani. E per le manifestazioni in calendario da sabato.
Green pass, per i senatori senza certificato dal 15 sospensione e taglio della diaria
I TURNI
Ma se per i prossimi giorni gli uffici di via della Consolazione hanno avuto modo e tempo di riorganizzare i servizi e turni e coprire i “buchi”, nelle prossime settimane la situazione potrebbe complicarsi.
La “coperta” del corpo, oggi con 7 mila uomini a disposizione, è sempre troppo corta.
Anche perché l’obbligo del pass è previsto fino al prossimo 31 dicembre. Il provvedimento della paga sospesa, è lo stesso adottato negli uffici pubblici, per i 7.400 dipendenti di Ama e gli 11. 293 impiegati Atac.
Nulla comunque a che vedere con la rivolta silenziosa organizzata durante l’amministrazione del sindaco Ignazio Marino - era la notte del 31 dicembre 2014 - quando sparirono dai ranghi ben 767 agenti previsti (con la collaborazione di molti medici di fiducia). Un’assenza di massa per contestare l’ex primo cittadino che aveva rimesso in discussione il “salario accessorio” (lo straordinario notturno alle quattro del pomeriggio) e aver tentato di applicare un sistema di rotazione del personale negli uffici previsto dal piano anticorruzione. E neanche con quella più recente: il 2 dicembre dello scorso anno quando la sindaca Virginia Raggi aveva annunciato l’assegnazione della guida del corpo, per rimpiazzare l’ex comandante dimissionario Stefano Napoli, a un esterno.
Una decisione che si era tradotta con la minaccia di in un altro sciopero bianco dei pizzardoni che minacciavano di presentarsi in servizio senza penne e orologi per rallentare multe e pratiche.