Tutto è cominciato con un video di TikTok: c'erano i Quartieri Spagnoli e, a mo' di slogan, la scritta: “Non sei triste, hai solo bisogno di andare a Napoli”. Io a Napoli ci vivo, ma effettivamente, l'altra sera, passeggiando tra i vicoli, mi sono sentita più allegra di quanto non lo fossi pochi secondi prima.
Avevo assistito a uno spettacolo al Teatro Nuovo, “Con il vostro irridente silenzio” di e con Fabrizio Gifuni. Una drammaturgia importante e intensa; sul palco, l'attore e regista aveva detto dei teatri come luoghi di fantasmi. Dando loro ascolto, è possibile trovare una traccia, una ragione al presente. All'uscita, però, mi sono stupita di trovarlo questo presente, in tutta la sua vivacità priva di domande. Da un momento di raccoglimento, sono passata alla festa che non vede sosta neppure nell'infrasettimanale, e alla musica a palla: Geolier, sì, ma anche Mahmood.
Come è possibile che i Quartieri tengano insieme – e così vicine – entrambe le cose, e poi i residenti, i negozianti, i turisti e altri cittadini come me? Ho pensato allora a Georges Perec e al suo “Tentativo di esaurimento di un luogo parigino”.