De Luca, il Pd e il momento What the Fuck

Applausi da Netflix

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Vittorio Del Tufo
Sabato 1 Luglio 2023, 10:00 - Ultimo agg. 8 Luglio, 08:55
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Mele marce con il tassametro

Le mele marce sono una categoria trasversale, la loro geografia è orizzontale, furbetti e furbastri si annidano in tutti i settori. Ma isolare quelli che albergano nella categoria dei tassisti, in una città che vorrebbe candidarsi a capitale del turismo internazionale, è un imperativo al quale non possiamo più sottrarci. Lo ha (finalmente) compreso l'amministrazione, che di fronte alla valanga di denunce, accuse, contestazioni ha deciso di intervenire, con maggiori e più severi controlli, per individuare e stanare «le poche mele marce che infangano una categoria in larga parte sana». 

Arrestate papà, picchia mamma 

Papà picchia mamma, arrestatelo.

Il coraggio di una ragazzina di dodici anni ha posto fine a una lunga storia di violenze consumate tra le mura di casa ai danni di una cinquantenne di Casamicciola. In precedenza la vittima aveva inviato un WhatsApp a un'amica con un messaggio in codice: «Se ti mando il pollice alzato, allora chiedi aiuto». Ma all'arrivo dei carabinieri la donna ha minimizzato, così è stato decisivo l'intervento della dodicenne: «Arrestate papà». 

Gli opportunisti fottuti 

Nel «Sol dell'Avvenire», l'ultimo film di Nanni Moretti, il protagonista (lo stesso Moretti) incontra i dirigenti di Netflix che gli bocciano la sceneggiatura per motivi di ritmo: «Manca il momento What the fuck». La scena dev'essere rimasta particolarmente impressa al governatore De Luca, che lunedì scorso, prendendo di mira (per l'ennesima volta) i dirigenti del suo stesso partito, il Pd, li ha accusati di essere «una banda di opportunisti fottuti». Eccolo, il momento What the fuck. Applausi da Netflix.

Il (brutto) gioco del campanile

Parole più sobrie, ma altrettanto incisive, ha pronunciato De Luca nel commentare l'annullamento della presentazione a Salerno del libro di Gaetano Quagliariello «Scusa papà ma tifo Napoli», prevista per giovedì e poi cancellata dopo le polemiche sollevate da un consigliere comunale d'opposizione, il quale aveva bollato come «assolutamente inopportuna e provocatoria» la presenza a Salerno, in qualità di autore, dell'ex ministro e (mite) presidente del Club Napoli Parlamento. «Un atto di cafoneria indegno di un paese civile», ha tagliato corto De Luca. Ben detto. E bene ha fatto il sindaco di Salerno (che, per inciso, si chiama Napoli) a uscire finalmente dal mutismo e definire «impropria» la sortita del consigliere di cui sopra. Il tanfo, inconfondibile, della corrida di solito ne nasconde un altro, ben più pesante: quello dell'intolleranza. E comunque «impropria» è un gentile eufemismo: diceva Honoré De Balzac che l'ignoranza, intesa come mancanza di ragionamento, è la madre di tutti i crimini. E domani, a chi toccherà? Chi buttiamo giù dal Campanile? 

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