Salerno, addio a Italico Santoro: volle la prima giunta di sinistra e fu interprete della politica come servizio

Morto a 83 anni l'esponente di punta del Partito Repubblicano. Le grandi opere e la scelta di Bohigas. Il sindaco Napoli: protagonista della nostra comunità

Italico Santoro
Italico Santoro
di Monica Trotta
Sabato 30 Marzo 2024, 05:00
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La politica come servizio. È stata questa la ragione che ha spinto Italico Santoro, scomparso all’età di 83 anni, a scendere nell’agone politico diventando un esponente di punta del Partito repubblicano italiano. Laureato in Giurisprudenza e Scienze politiche, un lavoro presso l'Ufficio studi del Banco di Napoli, è stato parlamentare del Partito repubblicano dal 1987 al 1992 e componente della segreteria nazionale oltre a ricoprire la carica di consigliere comunale a Salerno. Autore di saggi, ha collaborato con numerosi quotidiani, settimanali e riviste tra cui Il Mondo, La Voce Repubblicana di cui è stato anche condirettore, Nord e Sud, l’Acropoli ed anche membro di presidenza della Lega nazionale delle cooperative.

«Ci siamo conosciuti nell’estate del 1961 sulla spiaggia di Mercatello e da lì è iniziata una lunga amicizia - ricorda Antonio Guariglia, segretario provinciale del Partito repubblicano per venti anni - Dopo quella chiacchierata decidemmo di iscriverci al Partito repubblicano. Io ero già orientato da quella parte, lui verso i Radicali. Santoro è stato tra i protagonisti nel 1988 della nascita della prima giunta laica e di sinistra a Salerno che vide per la prima volta all’opposizione la Democrazia cristiana ed insieme socialisti, repubblicani, comunisti e civici.

La Dc era in una grande crisi e non riusciva a fare una giunta, i socialisti avevano preso un gran numero di consiglieri e premevano, noi eravamo in difficoltà perché Spadolini era titubante. Italico che allora era parlamentare ed aveva con Spadolini un ottimo rapporto, riuscì alla fine a convincerlo. Aveva una grande forza di volontà ed era un gran lavoratore riuscendo ad attrarre forti simpatie verso di lui e verso il partito che all’epoca esisteva solo in pochi centri e cioè Salerno, Cava ed Agropoli ma che si estese grazie al suo lavoro».

Salerno come laboratorio politico ma anche la città delle grandi opere. A Santoro si deve il finanziamento per la costruzione della Lungoirno ed un grande contributo nella scelta di Oriol Bohigas, l'architetto che ha ridisegnato Salerno. «Sono stato eletto per la prima volta nel '90 con i repubblicani insieme a Santoro - ricorda Ermanno Guerra, consigliere comunale delegato alla cultura - Era una compagine di grandissimo livello ed il suo merito è di aver formato una notevole classe dirigente. Con il suo traino il Partito repubblicano arrivò a Salerno al 7% mentre nel resto d'Italia era al 2%». «Un uomo dalle qualità intellettive superiori - ricorda Anna Maria Pizzolla, ex responsabile regionale del Movimento femminile repubblicano ed anche nel Consiglio nazionale del partito - Il suo modo di fare politica era di confronto e discussione non di aggressività. Un uomo dal parlare forbito, capace di arrivare dritto al cuore delle cose. Perdo un grande amico».

Il sindaco Enzo Napoli ha voluto esprimere il suo cordoglio alla famiglia: «Italico Santoro è stato un protagonista importante della vita della nostra comunità tanto da consigliere comunale di Salerno quanto da deputato. Era fortemente ispirato ai valori del Partito repubblicano del quale è stato esponente nazionale di spicco ed era profondamente attento alle istanze di sviluppo del proprio territorio e della propria gente. Ha vissuto la vita politica con competente dedizione fornendo un lucido contributo di analisi e proposta». Sposato e padre di due figli, viveva a Roma ma sarà seppellito a Contursi Terme, suo paese di origine, nella cappella di famiglia. Alle 15 di oggi al cimitero di Contursi è prevista una benedizione della salma prima della sepoltura.

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