Fisciano, all'Ateneo il tutor è un avatar

Affiancherà all'Ateno studenti e docenti nelle lezioni e nello studio individuale

L'avatar come tutor
L'avatar come tutor
Venerdì 8 Marzo 2024, 18:26 - Ultimo agg. 18:51
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Un “digital personal tutor” progettato per affiancare studenti e docenti nelle lezioni e nello studio individuale all'interno del dottorato in didattica generale e pedagogia speciale. Si presenta così il tutor virtuale progettato dal team di ricerca che affianca il professor Maurizio Sibilio, prorettore dell'Università di Salerno. Come si spiega in un servizio della Tgr Leonardo Rai, che ha intervistato il docente, l'avatar-tutor è un vero alter ego digitale del docente. Stesso aspetto, stessa voce, movenze e abbigliamento simili.

«È un tutor digitale programmato come una intelligenza artificiale generativa.

Ma attenzione - sottolinea Maurizio Sibilio, come si legge sul sito di Tgr Leonardo - non potrà mai sostituire il docente in carne e ossa e la sua lezione frontale, ma solo dare un supporto integrativo».

Per ora nell'ateneo di Salerno si sperimenta in una piccola classe di dottorandi, ma si intende estendere in futuro l'impiego di questo clone virtuale del docente, agli studenti di alcuni corsi selezionati. «Rispetto ad altri chat bot fruibili sul web - sottolinea Sibilio - l'avatar che usiamo ha un perimetro ben delineato di dati, viene programmato con lezioni filmate, appunti, testi del docente o di altri autori adottati nel corso di studi». Non può generare risposte, slide, immagini e materiali di studio al di fuori delle informazioni che il docente gli ha fornito. Il contributo che dà agli studenti viene introdotto da un codice etico che spiega che questa IA non sostituisce le lezioni frontali ma fa solo da supporto dinamico e personalizzato all'apprendimento.

Una tecnologia che può essere utile per studenti con bisogni educativi speciali oppure per superare ostacoli come quello di apprendere in una lingua diversa dalla propria. «Il futuro è già qui ed è inevitabile che anche la didattica si interfacci con l'intelligenza artificiale - dice Maurizio Sibilio - è una tecnologia che va giustamente regolamentata ma che offre un valore aggiunto e non deve spaventare».

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