Bonifica discarica del Castelluccio, Battipaglia torna alle barricate

Nella conferenza dei servizi sono state presentate le proposte, ma il comitato "Battipaglia dice No" esclude il trattamento dei rifiuti presso l'ex Stir

Castelluccio
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di Marco Di Bello
Lunedì 13 Marzo 2023, 08:19
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Il comitato “Battipaglia dice No”, sorto nel corso della stagione di protesta contro i miasmi e contro l’insediamento di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, è tornato sulla vicenda della bonifica dei siti di stoccaggio provvisorio regionali, tra cui quello del Castelluccio, raccontando l’esito della conferenza dei servizi organizzata dalla Regione stessa per vagliare le proposte progettuali.

«Nei giorni scorsi una rappresentanza del Comitato *Battipaglia dice No* , ha assistito, come uditore, alla commissione ambiente del comune di Battipaglia - ha raccontato Vincenzo Perrone, tra gli animatori del comitato - all’ordine del giorno la questione bonifiche dei siti provvisori ed il rendiconto della conferenza dei servizi sul tema».

Due sono le soluzioni portate sul tavolo dalla Regione: da un lato, la messa in sicurezza delle discariche senza rimuovere i rifiuti stessi e, dall’altro, lo svuotamento con e senza recupero delle risorse offerte dai rifiuti. Nel primo caso, il progetto prevede una copertura permanente dei rifiuti che resterebbero per sempre nella posizione in cui sono stati intombati. Nel secondo caso, invece, il progetto che già ha fatto reagire l’Amministrazione battipagliese: la lavorazione dei rifiuti presso l’ex Stir di Battipaglia, con l’implementazione di un’apposita linea e l’autorizzazione alla lavorazione di rifiuti speciali: «Il nostro timore - confessa Perrone - è che questa linea diventi permanente, possa servire per lavorare successivamente anche altri rifiuti con lo stesso codice EER aumentando ulteriormente il già spaventoso arrivo di rifiuti in città».

Per questo motivo, già nel corso della conferenza dei servizi, il comitato “Battipaglia dice No” ha manifestato la propria idea: «La nostra proposta, per una città che è stata per quarant’anni al servizio dell’intera Regione, è lo svuotamento con eventuale lavorazione dei rifiuti in appositi impianti già autorizzati al recupero e al trattamento dello specifico codice CER - ha concluso Perrone - Facciamolo più semplice: la nostra proposta, per una città che è stata per quarant’anni al servizio della intera Regione, è lo svuotamento. Poi i rifiuti vadano a lavorarli in impianti già autorizzati fuori dal nostro territorio, almeno per una volta. Costano troppo? La nostra salute vale di più».

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