Castel San Giorgio, l'omicidio del marocchino avvenuto altrove rispetto al luogo del ritrovamento

L'uomo trovato morto a Castel San Giorgio coinvolto col suo assassino in un giro di immigrazione clandestina, indagini in corso

Il luogo dove è stato ritrovato il cadavere dello straniero
Il luogo dove è stato ritrovato il cadavere dello straniero
di Nicola Sorrentino
Domenica 4 Febbraio 2024, 07:57 - Ultimo agg. 5 Febbraio, 07:28
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Hadraoui Mssad, il marocchino 54enne residente a Castel San Giorgio e morto per un colpo di pistola alla tempia, potrebbe essere stato ucciso altrove. È l'ipotesi della  procura di Nocera Inferiore, in ragione dei primi risultati forniti dal medico legale lo scorso 31 gennaio, nel momento in cui è stato esaminato il cadavere dello straniero trovato a Trivio, lungo un tornante che conduce all'Eremo di Santa Maria a Castello. L'autopsia sarà svolta lunedì, dietro disposizioni del sostituto procuratore Claudia Colucci, che coordina l'indagine insieme ai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino e al Nucleo Investigativo di Salerno. Le circostanze da chiarire sono tante. Al momento, in carcere resta Gerardo Palumbo, 64enne di Roccapiemonte, principale indiziato del delitto e accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e porto illegale di arma da fuoco. 

Il movente dell'omicidio sarebbe da ricondurre a questioni di natura economica, a loro volta legate ad un traffico di stranieri provenienti dal Marocco e regolarizzati sul nostro territorio, attraverso una serie di datori di lavoro. Per ogni straniero Palumbo avrebbe ottenuto dai 3 ai 4mila euro. I due avrebbero gestito una cooperativa. Un elemento che sarà approfondito. Il pm nominerà presto anche un esperto in lingua araba, chiamato a tradurre una serie di messaggi acquisiti dagli inquirenti e inviati dall'uomo sul cellulare della moglie. I contatti tra l'indagato e la vittima, che si conoscevano da anni, sarebbero stati quotidiani. Il 54enne faceva lavori di giardinaggio per la famiglia di Palumbo, oltre a lavori occasionali a Castel San Giorgio, per guadagnare la giornata. Il 29 gennaio, la vittima chiama la moglie alle 11,30, dicendole di essere in compagnia di Palumbo. La direzione è l'aeroporto di Napoli ma non specifica le ragioni. Ai carabinieri, la donna mostra anche dei messaggi tra il marito e l'indagato riguardo tensioni legate agli affari con gli extracomunitari. Mssad, conosciuto in paese come "Zaccaria", non farà più ritorno a casa. Da capire, ora, se i due siano davvero arrivati a Napoli, magari per incontrare qualcuno. L'a presenza dell'extracomunitario viene localizzata per l'ultima volta - grazie al cellulare - in quello stesso giorno, presso un campo di via Pentagna, alle 13.35. Poi il buio. Tuttavia, alle 11.52 una telecamera riprende Palumbo percorrere la strada in salita verso l'eremo, per poi tornare indietro alle 12.03. All'andata è insieme ad un'altra persona, il cui volto è coperto dal riflesso della luce della telecamera. Al ritorno, invece, Palumbo è da solo e tenta di nascondere il proprio volto a quella stessa telecamera. I carabinieri dovranno capire cosa è accaduto in quegli 11 minuti. Il 30 gennaio la moglie dell'extracomunitario denuncia la scomparsa. Il giorno dopo, 31 gennaio, alle 17,30, il cadavere di Hadraoui Mssad viene trovato lungo il tornante. Gli inquirenti notano una scia di sangue e dei vetri rotti intrisi di tracce ematiche. Intorno non ci sono bossoli o altro.

Per il medico legale l'uomo è stato ucciso altrove.

I carabinieri si recano così a casa di Palumbo e sequestrano 2 pistole di calibro differente, regolarmente detenute e diverse cartucce. Ad una delle armi, una calibro 9x21, mancano 4 colpi. Uno è ancora in canna. Nella Smart del 64enne, invece, vengono rilevate tracce ematiche sulla tappezzeria, nella zona del freno a mano e accensione, oltre che su un lunotto posteriore. Inoltre, i vetri del veicolo risultano danneggiati e in parte sporchi di sangue. Sotto sequestroanche due stivaletti e una salvietta sporca di tracce rossastre. Il materiale sarà analizzato e integrato con l'esame dello stub, che dovrà chiarire se l'uomo - difeso dal legale Marco Martello - abbia usato una delle sue pistole, nei giorni precedenti. 

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