«L'anima del mondo», calendario d'arte
dedicato al pittore esule in Costiera

«L'anima del mondo», calendario d'arte dedicato al pittore esule in Costiera
di Carla Errico
Mercoledì 28 Dicembre 2016, 18:25
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Attraversare le grandi tragedie del Novecento e poi fermarsi in una Positano che negli anni ‘30 è rifugio degli esuli e non ancora must turistico. Fissare la bellezza oscura del tempo nei luoghi più disparati del mondo - da Costantinopoli a Venezia, da Roma alla Finlandia, da Varna alle Dolomiti - e poi rasserenare chiarezza di tratto cromatico nell’alchimia della natura in Costiera amalfitana. Essere un apolide, nella vita e nell’arte. Subire il peso delle dittature e l’oblio di una scarna fortuna storico-critica, e poi ritrovarsi al centro di un risarcitorio percorso di riscoperta ch’è anche la prosecuzione di una tradizione di mecenatismo culturale compiuta attraverso più generazioni da un’antica famiglia di stampatori amalfitani.
Lui è Giovanni Zagoruiko, pittore ucraino nato a Ekaterinoslav nel 1896 e morto all’ospedale di Salerno nel 1964. È il protagonista del calendario d’arte 2017 elaborato dall’azienda De Luca Industria grafica e cartaria di Salerno (col patrocinio di Comune di Positano, Camera di Commercio e Centro di cultura e storia amalfitana). Dopo Manfredi Nicoletti, e come ogni anno, il calendario De Luca offre agli appassionati una vera e propria retrospettiva monografica su carta di uno degli artisti che hanno trovato ispirazione nell’immaginario della Costiera, facendone nel contempo, tutti insieme, il più celebre e celebrato “luogo dello spirito” al mondo. Zagoruiko è l’ultimo tassello di questo reciproco disvelamento. E la sua opera - riprodotta su una stampa che non ne tradisce segno e colore - segna anche, e vicendevolmente, l’aprirsi dell’orizzonte perfetto della costa d’Amalfi alla temperie storica ed artistica del secolo breve. 
«Ho visto l’anima del mondo», è la poetica dichiarazione d’intenti d’ispirazione nieztschiana attribuita da Marco Alfano, curatore del calendario, al “senzaterra” ucraino che giunge in Costiera sul finire del secondo decennio del ‘900 dopo aver partecipato alla Rivoluzione d’Ottobre, essersi arruolato nei cosacchi ed essere scampato alla morte per mano dei bolscevichi, salvandosi sotto la copertura dei cadaveri dei compagni. Una tumultuosa tragedia, una vita segnata che tornerà poi ad essere minacciata da un regime quando, nel 1941, Zagoruiko, che espone e ospita altri artisti stranieri a Positano, rischia di essere deportato in un campo d’internamento a causa delle leggi fasciste, salvandosi stavolta grazie alle amicizie - un parroco, un medico - strette in Costiera.
Una personalità artistica ancora da decifrare compiutamente, seguendo il solco tracciato da Massimo Bignardi che per primo nel 1995 gli dedica una mostra. Lo fa Marco Alfano, con passione e competenza, selezionando per il calendario De Luca le opere che ricostruiscono il percorso di Zagoruiko: dall’inedito “Carnet de voyage” riemerso dalla stessa collezione De Luca a testimonianza del primo grand tour italiano del pittore; all’insieme di dipinti, oli e acquerelli zagoruikiani, la narrazione su tela di un intellettuale che partecipa ed interpreta un’esperienza artistica formidabile quanto la sua vita vissuta, dai bagliori del post-impressionismo al secessionismo russo, dai venti modernisti respirati in Costiera alle suggestioni dello spiritualismo bizantino. 
Un pezzo della vita e dell’arte di Giovanni Ivan Zagoruiko ha avuto come compagni di viaggio in costa d’Amalfi gli imprenditori De Luca senior, il compianto Giuseppe ed il fratello Carlo, che per primi ne intuirono complessità e bellezza e ne assecondarono il talento, memori del lascito del padre Andrea, lo stampatore che invitava a «portare rispetto, è un artista». Oggi, il calendario 2017, realizzato dalla generazione successiva, ripercorre i passi del mecenatismo familiare e ha il valore di un tributo all’amore per la cultura di casa De Luca, oltre ad essere un omaggio all’apolide ucraino venuto in Costiera a leggere da un’altra prospettiva “l’anima del mondo”.
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