Cinquestelle, veleni come nei partiti: mozione di sfiducia per il candidato sindaco Agosto

Oreste Agosto, candidato sindaco del movimento Cinquestelle
Oreste Agosto, candidato sindaco del movimento Cinquestelle
di Giovanna Di Giorgio
Sabato 20 Febbraio 2016, 11:14 - Ultimo agg. 13:15
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Una mozione di sfiducia nei confronti di Oreste Agosto. Una mozione con diciassette firmatari tra i candidabili. O, meglio: un documento senza firme, almeno non scritte, ma tante potenziali sottoscrizioni. Un documento emerso nel corso di una riunione tenutasi martedì tra quasi tutti i candidabili, «Stiamo su scherzi a parte?», la perplessità di una attivista. No, è la situazione paradossale, inaspettata ai più, creatasi nella prima assemblea post election day. Un’assemblea fatta di colpi di scena, nuove defezioni (Nicola Vernieri) e frizioni tra i parlamentari Mimmo Pisano e Angelo Tofalo.

Il documento, che ha indignato tanti membri dell’assemblea, si basa su alcune telefonate preelettorali che sarebbero intercorse tra Agosto e l’attivista Gianluca Foselli e nella quale l’avvocato amministrativista avrebbe sostenuto, allo scopo di convincere i votanti a preferirlo al suo competitor, che la designazione di Nicola Provenza sarebbe stata gradita agli ambienti comunali, a differenza della sua. Non solo: nel mirino sono finiti altri due candidabili, Arturo Campanile e Carla Cioffi, rei, a dire degli estensori del documento, di aver cercato, il giorno delle elezioni, di influenzare chi si recava al voto a favore di Provenza. Accuse dure, rinfocolate dai racconti di altri attivisti e della stessa Silvia Giordano: «Oreste, sentirti dire che se non fossi stato scelto saresti stato nemico del movimento, mi fa male». Accuse che, unite a una serie di malcontenti emersi nella lunga e molto accesa discussione di ieri sera, lasciano emergere un diffuso malcontento nei confronti dell’avvocato anti Crescent. Agosto, insomma, se pure stimato e benvolute come professionista, non appare adatto a molti a incarnare la figura del portavoce.

Dura, oltre che commossa, la reazione di Agosto: «Una pugnalata, ho ricevuto una pugnalata, per un documento, tra l’altro, privo della mia difesa. Una sentenza così si comunica prima, non devo venire in assemblea per sentirmi sputtanato. Voi state giocando con la mia persona, la mia dignità, la mia famiglia, le mie bimbe. Non ve lo consento». E poi l’attacco a Provenza: «Nicola, tu hai il potere di mantenere questa nave per evitare che affondi. Invece la tua astensione al documento è chiara: tu avresti dovuto votare in mio favore».

Altrettanto animata la replica di Provenza: «In un moto di emozione ho alzato il braccio di Oreste Agosto dopo averlo abbracciato e dettogli che aveva sulle spalle la sorte dei cittadini che sperano in un cambiamento. Con quel gesto volevo aggregare. Chi invece ha operato in maniera scomposta dovrebbe prendersi la responsabilità - tuona il mister - Inorridisco, e te lo dico col cuore, quando affermi che io non sono stato in grado di gestire le persone. Ma che sono pacchetti di voti? Io non sono un capopopolo e non dico a uomini liberi cosa devo fare o non devo fare. E non tollero che nessuno si permetta di gettare un’ombra minima sul mio ruolo». Infine, il medico ribadisce la sua posizione: «Caro Oreste, tu sei legittimato da una votazione, e non si può tornare indietro, ma sentirti dire che sei l’unico legittimato e gli altri no, mi sembra una forzatura. In ogni caso, sono un uomo d’onore e da uomo d’onore mi comporto fino in fondo».
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