Non disse la verità sul delitto
deve rispondere di falsa testimonianza

Autoradio carabnieri
Autoradio carabnieri
di Nicola Sorrentino
Domenica 24 Aprile 2016, 20:40 - Ultimo agg. 22:04
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S. MARZANO. Dovrà rispondere di falsa testimonianza, perché davanti ai giudici omise di dire quello che sapeva sull’omicidio di Luigi Langella, il 30enne ucciso con una coltellata al cuore il 27 febbraio del 2007. Davanti al giudice monocratico, con l’accusa di falsa testimonianza, comparirà ora P.D. , 66enne di San Marzano sul Sarno. Il contesto è quello dell’omicidio di Luigi Langella, 30enne che fu ferito e poi colpito mortalmente prima al dito della mano destra e poi alla regione costale sinistra, morendo poi per arresto cardiocircolatorio. I carabinieri ci impiegarono un po’ ad individuare l’omicida (quasi due anni), a causa di una grossa omertà negli ambienti, le poche prove e le testimonianze risultate non utilissime ai fini investigativi. Si batterono diverse piste, persino quella della camorra o della donna sbagliata, per individuare il movente. Solo il 18 dicembre 2008, alle ore 10.00, i carabinieri di San Marzano insieme a quelli di Nocera Inferiore, individuarono il giovane che aveva colpito con un coltello Langella. Era Giovanni Prisco, 27enne anch’egli di San Marzano sul Sarno. Alla base di un litigio che avvenne all’interno di una salumeria, una questione di soldi. Un credito che Prisco doveva recuperare nei confronti della vittima.


Tra le tante persone sentite, una di queste sarà ora processata per falsa testimonianza. L’uomo avrebbe in sostanza taciuto su ciò che sapeva sulla dinamica dell’omicidio. Quella sera, poco prima dei fatti, aveva avuto modo di ascoltare un litigio all’interno della salumeria gestita da Prisco, tra quest’ultimo e la vittima. Circostanze che l’uomo riferì «in via confidenziale» alla sorella della vittima, in occasione della visita di condoglianze effettuata presso l’abitazione di famiglia. In questo modo, avrebbe reso «dichiarazioni false e reticenti al magistrato inquirente, tacendo ciò che sapeva in ordine ai fatti per i quali veniva sentito»