Baronissi, donna aggredita nel suo negozio: il legale «Ora non abbandonatela»

La 45enne è sotto choc ma ha paura: a breve scade il Tso del suo aggressore

Donne vittime di aggressione
Donne vittime di aggressione
di Petronilla Carillo
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 06:55
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Serena aveva dei lunghissimi capelli ai quali teneva molto. Oggi quei capelli le sono stati tagliati perché a seguito delle botte prese l’8 dicembre scorso, mentre era a lavoro nel suo negozio di Baronissi, si sono intrisi di sangue, riempiti di piccoli nodi ed erano tutti rovinati. Un altro duro colpo per lei che, da donna, ai suoi capelli lunghi tanto teneva. Poco importa, comunque, per Serena: i capelli ricresceranno, le ferite del corpo guariranno (nonostante l’occhio nero, la gamba offesa e la spalla lussata) ma quelle dell’anima saranno davvero difficili da sanare. E più passano i giorni e più quelle ferite dell’anima riprendono a sanguinare, costantemente martellate dalla paura. Non ha voglia di parlare Serena: ha paura. I giorni trascorrono lenti e il suo aggressore a breve uscirà dall’ospedale dove è stato ricoverato con un Tso. E dopo? È proprio per gestire il dopo che la giovane donna di 45 anni si è rivolta ad un avvocato, anche lei donna, per essere seguita e consigliata. Ed affida proprio al suo legale, Luigia Di Mauro, poche ma sentite parole che si trasformano in una indiretta richiesta di aiuto. «Serena è profondamente scossa da questa vicenda ed è chiusa nel suo dolore - riferisce l’avvocato Di Mauro - Ringrazia tutte le autorità cittadine che le hanno mostrato vicinanza e, soprattutto, le persone comuni che hanno voluto esprimere il loro affetto. Abbiamo fiducia nella magistratura che sicuramente perseguirà l’autore di questo gesto folle ed individuerà eventuali responsabilità in capo ai soggetti che non hanno vigilato o adottato provvedimenti idonei per evitare tale inaudita violenza. Confidiamo, altresì, che le autorità civili e sanitarie, per quanto di rispettiva competenza, porranno in essere tutte le misure necessarie a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica». Un appello che diventa denuncia. Il suo aggressore vive nel palazzo dove lei ha la sua boutique ed ha anche problemi di natura pscihiatrica e, la sua necessità è ora di capire come sarà gestito il dopo Tso. Serena a stento lo conosceva quell’uomo. È vittima della violenza di una persona con la quale non aveva mai avuto alcun rapporto o dissidio. Una persona in cura al Centro di igiene mentale ma libera di uscire e di prendere a botte chi le capiti sotto tiro.

È su questo punto che ora si batte il suo legale. Un punto sl quale si era espresso, all’indomani dell’aggressione, anche il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante che ha firmato quel Tso: «Il rientro al domicilio del soggetto, che vive solo, sarebbe condizione di grave pericolo non solo per Serena ma per l’intera comunità», aveva detto.

La legge è chiara a riguardo: se una persona con i suoi comportamenti rischia di mettere a repentaglio la sicurezza e l’incolumità di altre persone va fermata, con provvedimenti che possano portarla anche alla guarigione. Ora Serena attende quei provveidmenti.

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