Incidente a Eboli: scampato alla strage in Somalia, trent'anni dopo si schianta con l'auto

Aniello Rozza, elicotterista dell'Esercito, era con la moglie e stava portando la madre in ospedale: tutti morti

Aniello Rozza
Aniello Rozza
di Petronilla Carillo e Carmen Fusco
Domenica 2 Luglio 2023, 23:03 - Ultimo agg. 3 Luglio, 16:27
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Trova la morte trent’anni dopo l’attacco al check point Pasta a Mogadiscio. Era il 2 luglio del 1993 e lui, elicotterista dell’Esercito italiano, era in missione Onu: miliziani somali attaccarono una colonna del contingente nazionale italiano impegnato per garantire l’arrivo degli aiuti umanitari al popolo, ridotto alla fame e alla sofferenza dalla lotta di potere tra fazioni tribali. Aniello Rozza era lì. Esattamente trent’anni dopo, il 2 luglio 2023, muore durante un’altra operazione, questa volta in soccorso della mamma 91enne che si era sentita male.

Una data, quella di ieri, che era nel destino di Aniello Rozza; tant’è che proprio ieri, quella morte alla quale era scampato ha bussato nuovamente alla sua porta. Quell’attacco in Somalia, dove persero la vita il sottotenente Andrea Millevoi, il sergente maggiore Stefano Paolicchi e il caporale Pasquale Baccaro, aveva segnato la sua vita ma non aveva mai spento l’entusiasmo e l’amore per la sua professione. «Ricordo il suo stato d’animo. Quando fece ritorno a casa, a Camposano - dice commosso l’amico Nino De Stefano, il primo a mettere in relazione la triste coincidenza - volle raccontarmi tutto.

Ancora ricordo le sue parole. E oggi mi si è stretto il cuore quando ho saputo che Aniello non c’era più. Una grande tristezza per il destino toccato a lui ed alla sua famiglia». 

Un cordone ombelicale, quello che lo legava all’Esercito italiano, che Aniello non aveva mai staccato: il suo profilo Facebook è inondato di foto delle sue missioni e la sua immagine di profilo lo ritrae vicino ad un elicottero. Tra le sue passioni anche le 500 d’epoca e il Cilento. Qui, ad Agropoli, aveva comprato casa e barca e appena poteva si regalava qualche giorno di relax. Fino a ieri, il fatidico 2 luglio. Aniello Rozza pensava di trascorrere un weekend di relax ad Agropoli con la famiglia, ma le cose sono andate diversamente. Ha trovato la morte, per una casualità, assieme alla moglie Virgilia Iovino, 65enne, e alla mamma Santina Di Riggi, 91 anni. Tutti e tre erano di Camposano, piccolo paese del Nolano, in provincia di Napoli. Sono deceduti all’alba di ieri schiantandosi contro un guard rail della Statale 18 Tirrenia Inferiore, nel territorio del Comune di Eboli, in località Cioffi. Stavano correndo in ospedale perché la 91enne aveva avuto un malore ed era in stato di semi-incoscienza. Dovevano per forza andare al Santissima Maria Addolorata di Eboli perché il pronto soccorso del nosocomio agropolese è stato chiuso e così Rozza non ci ha pensato su più di tanto. L’alternativa sarebbe stata il San Luca di Vallo della Lucania ma, da Agropoli, il tragitto è più lungo e loro non avevano tempo. 

È stata proprio la corsa contro il tempo ad uccidere la famiglia Rozza. La moglie del conducente, Virgilia Iovino, quando è stata soccorsa respirava ancora: è deceduta in ambulanza mentre la stavano portando in ospedale a Battipaglia. L’uomo e la mamma, invece, sarebbero morti nel violento impatto, sul colpo. Erano a bordo di una Audi A4. Aniello stava correndo per cercare di salvarle la vita. Quando la vettura è arrivata in località Cioffi è successo l’imprevedibile: l’uomo non ha visto la rotonda, è andato dritto e si è schiantato contro un doppio guardrail: l’impatto è stato violentissimo. Poi ha carambolato contro un muretto. Secondo i soccorritori la velocità era così elevata che neanche il muretto avrebbe frenato la sua corsa, tant’è che la vettura si sarebbe ribaltata più volte. Il conducente, in pratica, si sarebbe trovato la rotonda a destra, improvvisamente, e si sarebbe schiantato finendo dritto contro di essa. Saranno i successivi approfondimenti investigativi a chiarire cosa sia realmente accaduto: la vettura è stata sottoposta a sequestro e la procura di Salerno ha disposto anche l’autopsia sui tre cadaveri.

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A dare l’allarme alcune persone che si sono trovate a percorrere quel tratto di strada ed hanno visto l’auto distrutta e alcuni corpi dentro. Bisogna anche capire a che ora, esattamente, sarebbe avvenuto l’incidente. Prima di correre in ospedale i tre avevano anche avvisato alcuni parenti a Camposano, preoccupati proprio per le condizioni di salute dell’anziana. Erano da soli ad Agropoli e, quindi, non hanno avuto altra alternativa, essendo mattina presto, di mettersi tutti in auto e tentare di salvare la 91enne. I figli della coppia, difatti, vivono fuori regione e attendevano una telefonata dei genitori per sapere cosa era accaduto alla nonna. Sono invece stati avvisati dalle forze dell’ordine del decesso della loro famiglia. Nell’incidente, per fortuna, non sono state coinvolte altre vetture. Comunque si cercherà di verificare, tramite alcune telecamere della zona, l’esatta dinamica dell’incidente e valutare la velocità alla quale andava la Audi. 

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