La rivolta dei gestori della movida:
«Fate più controlli ma niente museruole»

La rivolta dei gestori della movida: «Fate più controlli ma niente museruole»
di Barbara Cangiano
Martedì 6 Ottobre 2020, 06:25 - Ultimo agg. 08:29
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Prima di ordinare un altro drink, sarà necessario dare uno sguardo all’orologio. E se l’undicesimo rintocco si avvicina (il dodicesimo nel caso si tratti di un venerdì o di un sabato), è obbligatorio desistere e battere in ritirata. Come da tradizione, anticipando le mosse del Governo nazionale, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha emanato ieri l’ennesima ordinanza, la numero 77, quella che di fatto detta regole stringenti per bar e ristoranti della movida. E lo fa poche ore dopo la richiesta da parte del capogruppo de La Nostra Libertà Antonio Cammarota, di consentire agli esercenti di poter usufruire degli spazi aperti dati in concessione gratuita subito dopo il lockdown, dotandoli di dehor, coperture e riscaldamenti, per mettere il settore nelle condizioni di poter lavorare con maggiore serenità anche nei mesi invernali. 

Dopo la stangata di De Luca, però - bar chiusi alle 23 dal lunedì al giovedì e alle 24 il venerdì e il sabato fino al 20 ottobre - quasi nessuno riesce a guardare ai prossimi mesi con lucidità. «Ci stanno distruggendo - taglia corto Aldo Caiella del Baroom - Il Covid non si rintana nelle nostre attività commerciali, a portarlo sono gli indisciplinati. Intanto a farne le spese siamo noi. L’ordinanza è sinceramente poco risolutiva, come tante altre. Dopo le 23 i clienti torneranno a casa? Forse gli adulti sì, ma i ragazzi resteranno ugualmente per strada fino alle tre del mattino, ubriacandosi con gli alcolici precedentemente acquistati nei supermercati. Per questo l’unica cosa seria da fare sono i controlli, non metterci la museruola». I più infervorati sono gli aderenti all’Acs, associazione commercianti per Salerno: «Abbiamo deciso di scendere in piazza per protestare - annuncia Armando Pistolese dell’enoteca Tozzabancone - Probabilmente giovedì: è assurdo essere l’unica categoria tartassata quando si chiudono gli occhi di fronte a tutto. A Baronissi il focolaio è scoppiato in una palestra, non mi pare che siano state fatte ordinanze per limitare l’attività sportiva». Ancora più chiaro Alessio Tedesco del Rub A Dub: «In termini di contagi Salerno è una piccola isola felice. Non mi risulta che si siano verificati casi nella movida, eppure siamo gli unici ad essere additati come untori. Attività come le nostre iniziano a lavorare alle 23, quindi sarà durissima resistere e lo sarà ancora di più per i nostri dipendenti che non hanno ancora visto la Cig».
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