La sua casa va a fuoco,
donna vive in uno sgabuzzino

La sua casa va a fuoco, donna vive in uno sgabuzzino
di Viviana De Vita
Lunedì 31 Agosto 2020, 06:35 - Ultimo agg. 09:01
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Da quando il suo appartamento lo scorso 9 agosto ha preso fuoco forse a causa di un corto circuito, vive sulle scale di casa. All’interno della sua abitazione, al piano rialzato di una palazzina di via Mogavero nella zona orientale della città, non può più accedere perché sono stati apposti i sigilli. Così si è accampata sulla scalinata utilizzando come unico riparo uno sgabuzzino adiacente all’appartamento. Vive da sola tra rifiuti e degrado. Qualcuno le porta dei panini da mangiare. Una sedia di plastica appoggiata alla porta dello sgabuzzino per tenerla aperta, un bustone e una confezione di acqua minerale sistemata sulle scale, sotto il sole cocente di agosto, rappresentano il suo vivere quotidiano. Davanti alla scalinata la sera i residenti trovano spesso escrementi, cicche di sigaretta e buste di spazzatura. 

I servizi sociali, allertati più volte dai vicini, sono intervenuti ma senza riuscire ad offrire alla donna, che ha un solo fratello come baluardo affettivo, una soluzione definitiva. Nel rione tutti la conoscono: già in passato – raccontano i vicini – il suo caso sarebbe stato segnalato quando qualcuno trovò degli escrementi lungo il viale, passaggio obbligato da parte dei condomini per accedere ai quattro appartamenti allocati all’interno della palazzina. Le sue scale di casa spesso sarebbero sporche, ingombre di rifiuti e ricoperte da cicche di sigaretta. La situazione già precaria, anche a causa del suo delicato stato psichico, è però precipitata da una decina di giorni quando il suo appartamento è andato a fuoco. Furono i vicini, lo scorso 9 agosto, ad allertare i caschi rossi quando nel primo pomeriggio videro le fiamme avvolgere la piccola abitazione al piano rialzato della palazzina. Qualcuno provò anche autonomamente a domare il rogo con l’ausilio di un tubo d’irrigazione da giardino. Si temeva che lei fosse in casa infatti nella chiamata al numero d’emergenza dei vigili del fuoco, si faceva riferimento alla presenza di una persona tra quelle quattro mura. Fortunatamente, invece, al momento dello scoppio l’abitazione era vuota ma l’incendio, generato probabilmente dal corto circuito di un piccolo elettrodomestico, causò danni ingenti.

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