M5S, scontro totale e Provenza si dimette: «Offesa la mia dignità»

Un momento dell'assemblea del Movimento Cinque Stelle al centro sociale
Un momento dell'assemblea del Movimento Cinque Stelle al centro sociale
di Giovanna Di Giorgio
- Ultimo agg. 5 Marzo, 06:10
2 Minuti di Lettura
La rottura è totale. E insanabile. Da un lato c’è Oreste Agosto, sempre più determinato a presentare la lista. Dall’altro, ventidue ormai ex candidabili che non intendono tornare indietro, non con Agosto come candidato sindaco, almeno. Con loro anche Nicola Provenza, che ha annunciato ieri le sue dimissioni. Scintille anche tra i parlamentari, divisi su Agosto: Mimmo Pisano in sua difesa, Angelo Tofalo e Silvia Giordano sempre più contro l’avvocato. Il dato è uno: la lista non c’è più. Un’assemblea infuocata, quella di ieri sera, con parole pesanti volate tra i membri e, ancora una volta, con risse sfiorate.

Un incontro fatto di continui colpi di scena. E a poco è valso l’appello iniziale di Andrea Cioffi, né le tre proposte all’assemblea: convalida del voto, azzeramento totale, non fare la lista. Proposte non messe ai voti perché l’assemblea si è sciolta alle 22.30 in seguito all’ennesima rissa sfiorata, agli stracci volati e alle parole pesanti urlate tra i partecipanti. Ieri più numerosi del solito.
Un’assemblea al vetriolo, degenerata di intervento in intervento. Iniziata con un disperato appello di Agosto: «Voglio mettere una pietra sopra le cose che mi sono state fatte e dette – ha esordito l’avvocato anti Crescent - Io rivendico la mia candidabilità in base alle due tornate elettorali del 15 novembre e del 7 febbraio, legittime fino a prova contraria.

Per il bene di Salerno e del M5S sono contro tutti quelli che ritengono di non presentare una lista per le prossime elezioni comunali, non ci sto ad spettare altri cinque anni per far arrivare a trenta anni di dittatura quel soggetto di De Luca. Mi dovete dimostrare che le elezioni sono illegittime». Dunque la sfida: «Ritengo di dover presentare al più presto la lista minima entro lunedì, per vedere se il blog la certifica. Io ho il dovere di presentare la lista». Da qui, un’operazione che ha stupito gran parte dell’assemblea: un appello ai dimissionari a ripensarci e un invito ai restanti candidabili a dare la propria disponibilità. Un atteggiamento che non è piacito alla maggior parte dei presenti, tanto più che Agosto ha provato a rimpinguare la lista con persone, uomini e donne, presenti nell’assemblea. «Un atto di accattonaggio», lo hanno definito in tanti. Sostanzialmente fallito, perché in tanti, anche tra i restanti ventiquattro, hanno deciso di non metterci la faccia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA