«Un'emozione indescrivibile, inspiegabile, fortissima. Davanti al presidente della Repubblica, alla persona che più di ogni altra rappresenta il nostro Stato, ci si sente sempre molto piccoli». È emozionata Maria Cantillo. In mano stringe l'attestato d'onore di Alfiere del lavoro ricevuto al Quirinale da Sergio Mattarella. Diplomatasi la scorsa estate al liceo classico Torquato Tasso di Salerno con il massimo dei voti e la lode, la studentessa salernitana, pronipote del filosofo Giuseppe Cantillo, è tra i 25 migliori studenti d'Italia.
Di Mattarella conserva soprattutto il calore della stretta di mano e «tutta la sua umanità.
Non è un caso che la parte del discorso di Mattarella che più l'ha colpita è «quella in cui ha messo in evidenza l'importanza della tenacia, dell'impegno, della passione. È proprio così: quando si è appassionati, quando si è curiosi, quello che si fa e si ottiene con impegno e fatica non risulta un lavoro. Tutto viene più naturale, l'ho provato sulla mia pelle». Diciannove anni a novembre, Maria è figlia di Oreste Cantillo e Roberta Iannone. A loro sa di dovere il riconoscimento: «La mia famiglia mi ha dato la serenità e la stabilità economica per potermi dedicare unicamente allo studio e alle mie passioni, mi ha sempre stimolato anche attraverso viaggi, proposte culturali, lettura, musica. Mio padre mi ha trasmesso la passione per cantautori come De André e Dalla». In particolare, è ai suoi zii materni che Maria Cantillo dedica il risultato: «Ci tengo a ringraziare i miei zii Pasquale e Maria Antonietta Iannone, fratello e sorella di mia madre: mi hanno sempre seguita nello studio e non solo, mi hanno cresciuta». Con l'emozione nel cuore e l'attestato tra le mani, corre a Bologna, pronta per «ricominciare a studiare».