Maria Cantillo alfiere del lavoro: «L'impegno non mi spaventa»

«Davanti al presidente della Repubblica ci si sente sempre molto piccoli»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Cavaliere Maria Grazia Cassetti e l'Alfiere Maria Cantillo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Cavaliere Maria Grazia Cassetti e l'Alfiere Maria Cantillo
di Giovanna Di Giorgio
Giovedì 19 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 20 Ottobre, 07:25
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«Un'emozione indescrivibile, inspiegabile, fortissima. Davanti al presidente della Repubblica, alla persona che più di ogni altra rappresenta il nostro Stato, ci si sente sempre molto piccoli». È emozionata Maria Cantillo. In mano stringe l'attestato d'onore di Alfiere del lavoro ricevuto al Quirinale da Sergio Mattarella. Diplomatasi la scorsa estate al liceo classico Torquato Tasso di Salerno con il massimo dei voti e la lode, la studentessa salernitana, pronipote del filosofo Giuseppe Cantillo, è tra i 25 migliori studenti d'Italia.

Di Mattarella conserva soprattutto il calore della stretta di mano e «tutta la sua umanità.

Si è presentato più come persona che come personaggio racconta - Ci ha messo a nostro agio e quindi tutto si è svolto in modo naturale». Selezionata su oltre 3000 studenti sulla base della carriera scolastica relativa alle scuole medie inferiori e superiori, Maria Cantillo ha iniziato dieci giorni fa il percorso di studi con cui si prefigge di realizzare il sogno che ha sin da bambina: diventare medico. Se al liceo le sue materie preferite erano letteratura greca e latina, da grande non sa se farà il medico in corsia o si dedicherà alla ricerca, ma le è già chiaro l'interesse per l'ambito oncologico. Iscritta alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna, la neo Alfiere del lavoro nel capoluogo emiliano continuerà anche lo studio della danza classica e moderna: una passione che l'ha portata in giro per il mondo nelle più prestigiose accademie di danza, dal Bolshoi Ballet Academy di Mosca all'Accademia di danza Vaganova di San Pietroburgo, dal Royal Ballet di Londra all'Opera di Parigi. Del resto, «sono sempre stata molto curiosa, e quando si vogliono conoscere le cose non si sente il peso di ciò che si fa». 

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Non è un caso che la parte del discorso di Mattarella che più l'ha colpita è «quella in cui ha messo in evidenza l'importanza della tenacia, dell'impegno, della passione. È proprio così: quando si è appassionati, quando si è curiosi, quello che si fa e si ottiene con impegno e fatica non risulta un lavoro. Tutto viene più naturale, l'ho provato sulla mia pelle». Diciannove anni a novembre, Maria è figlia di Oreste Cantillo e Roberta Iannone. A loro sa di dovere il riconoscimento: «La mia famiglia mi ha dato la serenità e la stabilità economica per potermi dedicare unicamente allo studio e alle mie passioni, mi ha sempre stimolato anche attraverso viaggi, proposte culturali, lettura, musica. Mio padre mi ha trasmesso la passione per cantautori come De André e Dalla». In particolare, è ai suoi zii materni che Maria Cantillo dedica il risultato: «Ci tengo a ringraziare i miei zii Pasquale e Maria Antonietta Iannone, fratello e sorella di mia madre: mi hanno sempre seguita nello studio e non solo, mi hanno cresciuta». Con l'emozione nel cuore e l'attestato tra le mani, corre a Bologna, pronta per «ricominciare a studiare». 

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